Oggi ospito Chiara, che ha già scritto per Mente in Viaggio, e che ci offre una guida delle moschee più belle in Iran, con numerosi dettagli e spiegazioni, ma anche con il racconto delle emozioni che la loro visita può suscitare.
Piccola introduzione sull’architettura delle moschee in Iran
Nata da uno schema originariamente semplice (prototipo della casa di Maometto), la Moschea ha una pianta che nel corso del tempo si è arricchita di molteplici elementi e strutture. La pianta prevede sempre un cortile porticato, un alto ingresso colonnato e uno, due o quattro logge (Iwan) che si aprono sul cortile.
Il minareto è parte integrante della struttura: in origine la sua natura era funzionale (fungere da faro per i viandanti e successivamente essere la postazione del Muezzin che richiamava i fedeli alla preghiera), col tempo ha poi assunto una funzione più decorativa, trasformandosi in una torre svettante con una luce, generalmente il verde, rappresentativa del colore dell’Iran.
Gli arabi arrivati nel 600 A.C. hanno plasmato in modo nuovo l’architettura della moschea, fulcro della vita cittadina, anche se sono rimasti elementi distintamente persiani: l’arco a sesto acuto, le stalattiti o modanature delle nicchie, una particolare attenzione all’armonia delle forme; la calligrafia come elemento decorativo principale.
Successivamente la civiltà ha subito gli influssi di altre dinastie, arricchendosi di cupole immense e decorazioni interne, stucchi per decorare, arabeschi, trionfali portali d’ingresso.
La moschea del Venerdì a Yazd, l’azzurro nel deserto
La pittoresca e magistrale moschea del venerdi di Yazd (Masjed-e Jāmeh-e) mi ha impressionato per il minuzioso e paziente lavoro di raccolta delle milioni di tessere a mosaico e per l’immagine della svastica azzurra sulla cupola centrale (nell’accezione originaria simbolo di amore e movimento continuo).
Successivamente, ci siamo addentrati nel reticolo di strade del centro storico della ciità, articolato in un circuito denominato ‘labirinto‘. Famoso perchè attraversato da due grandi personaggi storici: Marco Polo e Pier Paolo Pasolini, che la paragona nei suoi scritti all’urbanistica di Venezia.
Le strade del labirinto venivano considerate concilianti perchè talmente strette che due persone ostili tra loro, costrette a toccarsi, erano indotte a tornare amici.
Scorgiamo una libreria con vista panoramica e decidiamo di salire. Vengo catturata da un panorama multiforme, tra i monti Zagros sulla destra, il profilo delle moschee, delle case e delle torri del vento sulla sinistra, il tutto avvolto nelle sfumature arancio rosso del tramonto e con in sottofondo la voce del Muezzin che invita alla preghiera, e a cui si uniscono in sequenza le altre moschee che creano un’unica armonia ad eco.
Al centro della terrazza un gruppo di studenti iraniani sono radunati con un tamburo cantando melodie locali. Ci avviciniamo e siamo invitati a prendere parte all’atmosfera di festa. Ci alterniamo con loro in un paio di canzoni italiane e battendo le mani all’unisono penso a quanto basti poco per divertirsi insieme e che la musica rappresenta uno di quei linguaggi universali che unifica e abbatta le differenze.
La moschea rosa di Shiraz, un tripudio di colori e di vetrate istoriate
La moschea rosa di Shiraz (Masjed e Nasir ol Molk) richiama nella sala delle preghiere invernale una folla di persone estasiate dal caleidoscopio di colori creati dal riverbero della luce del sole a contatto con i vetri istoriati, che oltre alla funzione estetica ha anche l‘obiettivo di difendersi dalle mosche e zanzare. Ovunque geometrie cromatiche si diffondono nella sala e l’essere avvolta dalle variazioni di colori mi riempie di gioia con un entusiasmo infantile. Effetto cromoterapia!
La moschea della luce di Shiraz e i suoi specchi
La moschea del re della luce (Shah Ceragh) di Shiraz mi ha ubriacato con le migliaia di tessere di specchi radunate a mosaico a creare geometrie perfette, effetti di amplificazione e riflessi scintillanti che non credo di potere più rivedere in altre occasioni.
La cupola a bulbo con le maioliche decorative blu e le colonne lignee del minareto hanno fatto da sfondo come in una cartolina ad un posto dominato dalla pace, dove l’unico suono costantemente presente è quello di una voce maschile in preghiera che risuona in ogni punto del sito.
Isfahan e la grande piazza
Isfahan, città cotruita nel periodo safavide, mi ha regalato un’immagine da Tesoro d’Oriente e da Mille e una Notte (peccato mancasse Aladino!). E’ un museo architettonico vivente. La piazza Imam rappresenta la seconda piazza più grande al mondo dopo Tien an Men a Pechino.
Strutturata in 4 poli, ovvero quello economico (un pittoresco bazar) culturale (Madrasa o scuola islamica) religioso (la moschea del Venerdi, Masjid-e-Jāmeh Isfahān) e politico (palazzo reale Aali Qapu) costituisce la spina dorsale della città. Le aiuole alberate, le fontane, le carrozze di cavalli, mi catapultano in un contesto di un’altra epoca, regale, ordinato, curato nei dettagli e armonioso nell’insieme.
La Moschea del Venerdì è un esempio di gioiello architettonico realizzato da professionisti succedutisi nelle generazioni ed eredità culturale di 9 secoli di storia e arte.
Alla semplicità degli elementi strutturali di base fa da contraltare l’esuberanza delle decorazioni e dei colori. Tra le immagini più scenografiche che mi sono rimaste impresse ci sono quelle delle cupole: i pieni ed i vuoti creano effetti estetici e al contempo conferiscono un’insieme strutturalmente complesso derivante dal peso gravante sul resto della struttura, sopravvissuta a terremoti e distruzioni.
Sontuosi mosaici di maioliche azzurre (il colore dominante) trionfano alla vista e l’altare del santuario è dominato dall’accostamento di piccole tessere di ceramiche in una profusione di calligrafie, geometrie, elementi arabeggianti in sovrapposizione su più livelli tridimensionali sapientemente armonizzati e integrati.
La Sala di preghiera è una selva di colonne di mattoni con motivi decorativi tutti diversi che evocano il concetto di unità nella varietà e i mattoni delle cupole sono incasellati con architetture perfette considerata l’altezza a cui sono poste.
La loggia meridionale è decorata con modanature a stalattiti di epoca mongola e i due minareti azzurri svettanti sono caratterizzati da scanalature aggettanti a calligrafia recanti i nomi di Maometto e del genero Ali.
L’imponente palazzo reale Aali Qapu (polo politico) è sovrastato da una terrazza con colonne lignee con raffinati capitelli che culminano in un soffitto di travi a vista con elaborati intarsi.
L’obiettivo era effettivamente quello di destare meraviglia in chiunque arrivasse alla piazza e di creare un punto d’incontro tra il concetto di giardino, molto amato dai persiani, e l’interno del Palazzo.
La Sala che mi ha impressionato maggiormente è quella della musica, con stucchi modellati nella forma di strumenti musicali e vasi di acqua di rose che si riteneva valorizzassero l’acustica delle sale.
Qom e Kashan, due visioni differenti
Anche le architetture delle città di Qom e Kashan suscitano allo stesso modo un senso di stupore e meraviglia: Qom, con la sua moschea dalla cupola dorata, città ortodossa e particolarmente religiosa, con la maggior parte delle donne molto più coperte dal chador e alcune anche con il burqa.
Kashan, con la sua moschea (Masjed-e Āghā Bozorg) dai molteplici colori, l’armonia tra pieni e vuoti, l’eleganza e la raffinatezza delle geometrie.
Al di là delle informazioni fornite nei vari tour, che si annebbiano o sfumano nel tempo, sono le immagini che mi rimarranno: depositandosi nella mente, arricchiscono la raccolta di immagini della psiche, che se ci pensiamo va ad alimentare anche il nostro mondo onirico. Quindi alla fine anche i nostri sogni saranno arricchiti da nuove rappresentazioni.
Per approfondire: i siti archeologici in Iran
Vuoi andare in Iran? Ecco le informazioni per organizzare un viaggio in Iran
Se invece vuoi leggere qualcosa sul Paese, scopri i 4 libri di viaggio da leggere prima un viaggio in Iran
[…] visitabili nel Paese e c’è davvero l’imbarazzo della scelta nell’identificare quali siano le moschee più belle dell’Iran. Ho deciso di concentrarmi sulla Moschea Rosa di Shiraz, perché forse è una di quelle più note, […]