Se siete alla ricerca di gialli ambientati in Sicilia, questa intervista fa per voi. Ho scoperto Patrizia Gariffo grazie a un gruppo Facebook al femminile. Patrizia, lo scorso anno (2020), ha scritto un romanzo giallo dal titolo “Ogni cosa torna”.
Io l’ho letto e mi è piaciuto: una storia in cui la trama di oggi si annoda con i fili del passato e dove i sentimenti, a volte violenti, a volte inarrestabili, talvolta brucianti, hanno un ruolo chiave. Il tutto sullo sfondo della tranquilla routine di un borgo sul mare. Ve lo faccio conoscere dalla parole della sua autrice.
Diventare scrittrice di gialli: l’esperienza dell’autrice
Ciao Patrizia, come è nata la tua passione per la scrittura? Quando e come hai deciso di diventare scrittrice di gialli?
Ciao! In realtà ho iniziato a scrivere da adulta. Sono stata sempre brava a scrivere, ma non ho mai pensato di farlo come professione. Dopo la laurea in Lettere Classiche, però, ho deciso di intraprendere questa strada. Ho iniziato come giornalista, spaziando tra gli argomenti più vari, e ho preso il tesserino. Nel 2017 ho iniziato a scrivere per “Repubblica”. Fare la giornalista significa scrivere, naturalmente, ma con il tempo ho compreso che non volevo raccontare solo le storie degli altri, ma anche le mie. Ho scritto due romanzi: “Messi vicini per caso” (ed. LFA Publisher, 2017) e “Ogni cosa torna” (ed. bookabook, 2020). L’idea di scrivere gialli è arrivata dopo il secondo romanzo. Non pensavo di scrivere un giallo, da tempo, però, avevo in mente questa storia e l’ho scritta. E’ stato tutto molto naturale.
La Sicilia nel libro
Il libro è ambientato in un borgo sul mare, inventato, chiamato San Vittorio Siculo. Quanto c’è di vero dietro a questo paese? Cosa si cela dietro alla finzione?
C’è tantissimo di vero dietro San Vittorio Siculo perché è ispirato a un luogo che esiste veramente e dove trascorro le vacanze da sempre: San Vito Lo Capo, in provincia di Trapani. La cosa bella è che, nonostante non abbia mai citato S. Vito nel libro, tante persone che l’hanno letto hanno riconosciuto i suoi luoghi caratteristici: il mare, le stradine, la chiesa, il faro.
Dove hai trovato l’ispirazione per “Ogni cosa torna”?
Naturalmente a San Vito Lo Capo. E’ successo una sera di agosto del 2018. Da tempo avevo in mente la storia di Emma, una donna che ha sacrificato la sua felicità e quella degli altri all’altare dell’ambizione e della ricchezza. Desideravo che “Ogni cosa torna” fosse ambientato in Sicilia perché chi lo leggesse potesse vederne la bellezza attraverso le pagine del romanzo. Mi trovavo in vacanza in questa bellissima e famosissima località balneare dell’isola e così San Vito Lo Capo è diventato San Vittorio Siculo ed è nato il romanzo.
Un itinerario doc in Sicilia: Corleone
Tu sei siciliana di origine. Cosa ci racconti della tua cittadina natale? Ci consigli un itinerario in Sicilia da vera “local”?
La mia città natale è Corleone, anche se vivo a Palermo da dieci anni. Corleone, purtroppo, è nota perché ha dato i natali a spietati boss mafiosi, ma è molto altro. La cittadina ha origini molto antiche. Era la più importante dell’entroterra occidentale tanto che, nel 1282, partecipò in maniera molto attiva alla Guerra dei Vespri contro gli angioini, andando in aiuto di Palermo. Per questo fu definita “Città”. Si possono ammirare itinerari artistici naturalistici incantevoli. Nel primo rientrano, tra gli altri: il Monastero del Santissimo Salvatore, in cui c’è un bellissimo chiostro con un giardino e una chiesa in stile barocco, la Chiesa di Sant’Andrea, ex moschea la cui presenza attesta lo stato di città di Corleone, insieme ad altre ventidue in Sicilia, ai tempi della dominazione araba, e il Vecchio Ospedale, complesso risalente al XVI sec., dove c’è una cappella con stucchi del Serpotta. Infine, tra gli itinerari naturalistici, da non perdere le Cascate delle due Rocche che nascono in un canyon e finiscono in una piscina naturale con acqua fresca e limpidissima. A Corleone c’è tantissimo da vedere.
Quali altre letture ci consigli per un viaggio in Sicilia?
Immancabili i romanzi di Montalbano per la Sicilia Orientale o “Il Gattopardo” per la Sicilia Occidentale. Non è facile scegliere.
Il libro che avresti voluto scrivere? Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Bella domanda! In realtà ce ne sono tanti, però te ne cito uno che non rientra tra i miei generi preferiti: la saga di Harry Potter. Invidio la bravura della Rowling, che si è inventata una storia incredibile. Non amo il fantasy, ma riconosco che ha scritto qualcosa di un unico e quando questo genere non era così ricercato. In questo momento sto pensando al seguito di “Ogni cosa torna”, ma ho ancora molte idee (troppe) in mente. Di sicuro continuerò a scrivere.
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