Un viaggio è sempre una buona soluzione
Sono convinta, per esperienza personale (hai letto la mia esperienza di viaggio da sola alle Hawaii?), che viaggiare, soprattutto da soli o comunque con una certa “preparazione” sia uno strumento potentissimo di crescita personale:
- viaggiare ti obbliga a uscire dalla zona di comfort quotidiana, dai suoi automatismi e ti porta a cogliere una prospettiva diversa da quella abituale
- è una fonte di apprendimento e di confronto con i nostri limiti e le nostre risorse
- porta alla scoperta di potenzialità e nuovi lati di sé che magari non ci si immaginava neanche di avere (avete mai visto un manager di banca ingessato che si scopre re della Salsa sulle piste di ballo colombiane?)
Come ho letto in un libro, “nulla come un cambiamento di prospettiva e di geografia può curare le nostre piccole e grandi inquietudini” e aiutarci a prenderci cura e a rielaborare i disagi emotivi della vita di tutti i giorni.
È davvero terapeutico, perché viaggiare, in fondo, significa prendersi cura di se stessi.
Per questo, nel blog, oltre a dare consigli pratici sull’organizzazione dei viaggi e su cosa vedere nelle varie destinazioni, troverai qua e là anche i consigli della “Travel Coach”: pillole e riflessioni sulla crescita personale e abbinamenti, talvolta scherzosi, tra luoghi nel mondo e ostacoli o problematiche che ognuno di noi può vivere nella sua vita, perché, appunto, un viaggio è sempre una buona soluzione.
C’è un viaggio adatto per ciascuno e per la fase di vita che si sta vivendo
Sono anche convinta che esista un “viaggio per ogni momento della vita che stiamo vivendo”. Tra le mille destinazioni del mondo, c’è n’è una che, nel qui e ora del presente, risponde in maniera peculiare al “nostro mood del momento”. Scoprirla è già il primo passo per costruire il nostro viaggio dei sogni: quello che risponde esattamente (o quasi) ai nostri bisogni e alle nostre esigenze di oggi. Da ogni viaggio ci si può portare a casa qualcosa, che è “di più” del souvenir in valigia.
“Ci sono viaggi che scegliamo noi e altri da cui veniamo scelti”
Per questa ragione, troverete anche suggerimenti sulla meta più in sintonia con il vostro “mood” personale del momento o con la vostra personalità. Oltre alla descrizione della destinazione o della città, infatti, scoprirete qui e là dei box che illustreranno “per chi è adatta questa meta”, da un punto di vista più da “Travel Coach”.
“Le città sono sempre state come le persone, esse mostrano le loro diverse personalità al viaggiatore”
Sempre per questa ragione, anche a chi si rivolgerà a me per una consulenza o per acquistare un viaggio, la prima domanda che porrò, per aiutarlo a costruire “il suo” sogno sarà: “cosa vuoi da questo viaggio?”.
Cosa ti aspetti dal viaggio? Quali emozioni cerchi? Quali esperienze?
Mi prendo sempre, infatti, una buona mezz’ora per esplorare le aspettative legate al viaggio di chi vuole partire, in moda capire se e cosa possa “calzare a pennello” per lui/lei.
Se volete approfondire ulteriormente queste domande e come il viaggio, soprattutto in solitaria, possa essere utilizzato per fare “un viaggio nel viaggio”, per superare limiti e problematiche e diventare più consapevoli delle proprie risorse, allo scopo di “tornare a casa” e vivere una vita più autentica, fate un salto sulla pagina delle mie consulenze di Travel Coaching.
A contatto con le culture e la gente del luogo
“Chi viaggia senza incontrare l’altro, non viaggia, si sposta”.
Uno degli aspetti che reputo imprescindibili di un viaggio è cercare di assorbire qualcosa della cultura che mi ospita. Per questo, cerco di inserire, in ogni mio viaggio, una (o più) esperienza “quotidiana” , molto spesso anche con finalità e ricadute di carattere sociale.
Che sia una visita in una township sudafricana con il supporto di una ONG, un pranzo in una casa marocchina, la conoscenza della vita dei Monaci in un monastero in Nepal e o il tour ai villaggi dei rifugiati tibetani, spesso questi sono i ricordi più “vivi” che mi porto a casa al rientro.
Mi nutro di momenti “wow” in giro per il mondo
Quando sono in viaggio cerco di seguire la filosofia dello “stare nel qui e ora” e di godermi i piccoli momenti di felicità che la vita ci concede.
Questa è la filosofia che mi piacerebbe vivere anche nel quotidiano, quando sono a casa e immersa negli impegni di tutti i giorni.
Ovviamente, quando si è in viaggio, nutrirsi di momenti “wow” è più semplice.
Quali sono i momenti “wow”?
Sono quelli in cui ti fermi e ti senti al momento perfetto, nel luogo perfetto. Quando tutti i tuoi sensi sono gratificati e all’erta, quando ti senti fortunato/a per quello che stai facendo, quando sei grato alla vita per quel piccolo momento che ti fa dire semplicemente: “wow”.
Può essere davanti a un tramonto sfuggente oppure quando sei in cima a una duna rossa con il vento che ti sibila nelle orecchie o ancora quando sei seduta a un tavolino sorseggiando una birra e sei ipnotizzata dalle litanie dei monaci in preghiera davanti a un tempio…
Ognuno di noi nella vita ha avuto i suoi piccoli momenti “wow” e sono quelli che ti rimangono più impressi, anche anni dopo: flash di immagini e sensazioni, che ti emozionano ancora.