Continua il racconto del viaggio di Chiara, che oggi approfondisce i siti archeologici in Iran e, in particolare, i resti di Persepoli e le Torri del Silenzio di Yazd. Scoprite anche l’inizio dei suoi Racconti di Viaggio in Iran.
Informazioni sulle rovine di Persepoli, tra Satrapi e cerimonie
Da Shiraz ci avviamo verso Persepoli, ammirando le colline di vitigni dei contadini locali che ne producono un vino prestigioso.
Persepoli apre uno scorcio panoramico di resti di mura, palazzi, porte di accesso a diverse aree funzionali, tombe. Considerata una delle meraviglie del mondo antico, fu eretta da Dario I e distrutta da Alessandro Magno nel 330 A.C. nella sua conquista dell’Oriente, bruciata come vendetta della distruzione dell’Acropoli di Atene ad opera dei persiani nel 480 A.C.
É una citta cerimoniale, nella quale i Satrapi (antichi governatori delle province) portavano regali in dono al Re nel Palazzo di Apadania. Nonostante siano rimaste poche rovine, conserva le tracce di un passato glorioso così come di tutti i simboli che la contraddistinguono:
- grifoni
- colonne scolpite con il volto di uomo, zampa di animale e due ali di uccello, (rispettivamente la saggezza, la potenza e la libertà);
- l’uccello alato Fravashi simbolo della religione zoroastriana (religione presente prima dell’avvento di Maometto), ovvero l’evoluzione dell’uomo che pensa bene, parla bene, agisce bene;
- i bassorilievi con il leone che sconfigge il toro, quindi metaforicamente la luce che vince le tenebre, la primavera che trionfa sull’inverno. In tal senso lo zoroastrismo ricorda la lotta e l’unione degli opposti delle filosofie orientali. Ancora oggi elementi della cultura zoroastriana sono rintracciabili nela religione sciita, che non é un’assimilazione passiva ed asettica dei dettami del Corano (in questo senso i sunniti sono più rigorosi ed ortodossi nel conformarsi alla Sunna, il Libro sacro), ma una rielaborazione adattiva della religione islamica.
Le torri del silenzio zoroastriane e le torri del vento
Fino a 50 anni fa, gli zoroastriani erano soliti preservare i loro riti religiosi: le torri del silenzio di Yazd sono cimiteri dove venivano portati i morti mangiati dagli avvoltoi, uccelli considerati gli ‘spazzini della terra’. Il morto non poteva essere seppellito né cremato per evitare la contaminazione degli elementi sacri Terra e Aria. Gli zoroastriani erano molto salutisti e igienisti, orientati alla pulizia del corpo e dell’anima. In tal senso il contatto con la natura era per loro una forma di preghiera purificatrice.
Il fuoco é un altro elemento della natura simbolo di luce, verso la quale bisogna orientarsi per trovare l’illuminazione, ascendere verso l’essere supremo onnipotente e invisibile (Ahura Mazdā). Il Tempio del fuoco sacro a Yazd contiene un braciere con la fiamma madre, che viene costantememnte tenuta accesa da 1500 anni a questa parte.
Le torri del vento erano usate per rinfrescare l’aria torrida che soprattutto d’estate sfianca la città. Particolari nella struttura, con pali di legno conficcati lungo l’altezza della torre con una funzione antisismica e strutturale (conferire stabilità, ordine, unicità), puntellano Yazd e testimoniano un geniale congegno architetturale di raffreddamento, per catturare anche la brezza più leggera e diffonderla negli ambienti circostanti.
Se siete interessati ad approfondire la cultura e l’architettura persiana, non potete perdere l’approfondimento sulle moschee in Iran.
Claudia
L’Iran è un paese che da tempo vorrei visitare e ogni volta che posso leggo volentieri qualcosa a riguardo…nella speranza di tornare presto a viaggiare!
Valeria
L’Iran è meraviglioso… proprio ieri ho anche fatto un corso online sul passato e sul presente del Paese e, in questi giorni, è stata una ventata di vita e di conoscenza!