Anche se ho sempre approfondito la lingua inglese durante il mio percorso di studi, non ho mai fatto, durante l’adolescenza o i miei vent’anni, un’esperienza di studio in un altro Paese. Mi sono sempre chiesta però, come sarebbe stato studiare inglese da adulti all’estero. Vi racconto qui la mia esperienza.
Erasmus e rimpianti: paura di partire e immaturità
Alla soglia dei quarant’anni, posso darmi amorevolmente della stupida, perché non ho approfittato degli anni universitari per fare un periodo di Erasmus all’estero. Ero giovane, inesperta, un po’ provinciale e con scarsa fiducia in me stessa. Il mio solo obiettivo era studiare, prendere dei bei voti e laurearmi in fretta (senza capire che le esperienze che arricchiscono sono anche altre). Ero inoltre fidanzata e ho sempre pensato che una relazione a distanza sarebbe stata impossibile da gestire e non volevo lasciare il mio ragazzo a casa.
Erano lontani i tempi in cui avrei cominciato a capire che viaggiare da sola era vitale e salvifico.
Per questa ragione, ho sempre cercato il modo di recuperare e di fare esperienze un po’ più locali, anche se di breve durata, perché la “brava bambina” che è in me ha sempre fatto in modo che lavorassi e che quindi incastrassi queste attività nel periodo delle ferie.
In quest’ottica ci sono stati periodi di volontariato breve all’estero (in particolare in Uganda) e di studi delle lingue. Adoro viaggiare, ma ho voluto sperimentare anche cosa significhi rimanere fissa per un po’ in un luogo e provare “la vita del posto”.
Studiare inglese anche a 60 anni? I corsi a casa del professore
La mia primissima esperienza di viaggio da sola, mi ha portato alle Hawaii, complice un viaggio di agenzia, a cui ho unito un soggiorno a Honolulu in una scuola di EF per imparare l’inglese (e il mio approccio cauto mi ha portato a fare un esperimento di solo 1 settimana).
Mi sono accorta che nelle aule dei corsi di lingua all’estero ci sono tantissimi giovani. Anche quando ci si iscrive a percorsi dai 25-30 anni in su, la maggior parte dei partecipanti sono poco più che trentenni e, per tanto, risulta difficile “integrarsi” con un gruppo che fa vita (e orari) molto dissimili. La vita in un pensionato ti fa rendere conto che tu stai andando a letto all’ora in cui i tuoi vicini di stanza escono per andare in discoteca.
Quando ho deciso quindi di “fare sul serio” e di partire per un mese (aggiungendo un corso di inglese per fare qualcosa di utile e sentirmi “meno in colpa), ho studiato attentamente le varie opzioni a disposizioni.
Proprio per la questione “età” , ho deciso di lasciare le aule e le scuole e ho scelto un programma di studio individuale “a casa del professore”, una decisione che mi ha consentito di ottimizzare l’apprendimento della lingua e di vivere davvero la destinazione, come un abitante del luogo.
Vacanza studio per adulti a New York: i miei giorni a casa di Gina.
Una premessa: non tutti gli enti che si occupano di viaggi studio all’estero, offrono quest’opzione. Io mi sono rivolta a ESL. Si possono specificare le proprie preferenze, indicando il Paese, un elenco di città alternative e qualche dettaglio sulle proprie esigenze (ad esempio si desidera il bagno privato? Si è fumatori? Si hanno problemi con animali domestici?). Ovviamente poi si sceglie la durata e il numero di ore di lezione a settimana.
Io ho scelto di essere occupata con le lezioni per metà giornata, per avere poi anche il tempo di esplorare la città.
L’organizzazione quindi ti propone un abbinamento, secondo le esigenze espresse, e ti invia alcune informazioni sull’insegnante di inglese che ti ospiterà, sulla struttura della sua famiglia e sulla sua casa.
Io avevo indicato come prima scelta New York (Manhattan). L’organizzazione mi ha contattato per segnalarmi che non vi erano insegnanti disponibili (ho capito che, se uno vive a Manhattan, forse non ha esigenze economiche tali da fargli dividere la casa con sconosciuti). Mi hanno però proposto un’insegnante a Staten Island, che ho accettato. Staten Island dista circa 45 minuti da Manhattan ed è collegata con il famoso ferry arancione, che si vede spesso nei film.
Avevo una camera e un bagno privato (per cui si paga un extra) e i pasti forniti a casa. Alla mattina facevo lezione in camera o in salotto con Gina e al pomeriggio me ne andavo a Manhattan (su cosa vedere a Manhattan ho scritto molto nel blog). Ovviamente si è liberi di entrare e di uscire di casa come si vuole, coordinandosi magari per i pasti. Spesso a pranzo mangiavo fuori e rientravo verso sera, quando la famiglia aveva già mangiato. Trovavo qualcosa da riscaldare già pronto e Gina ha sempre avuto la gentilezza di farmi compagnia mentre cenavo, chiedendomi cosa avevo fatto durante la giornata.
Le lezioni sono ovviamente individuali e impostate sul livello e sulle esigenze di apprendimento dello studente.
Se si escludono le rimostranze del mio stomaco quando si trovava in cucina hamburger e hot dog a colazione, posso dire che l’esperienza è stata assolutamente positiva: Gina si è rivelata un’ottima insegnante e una persona adorabile e accogliente. Questa modalità di “vivere” un luogo mi ha dato la possibilità di fermarmi e di assaporare per bene tutto quello che la città mi poteva offrire, facendomi sentire una piccola newyorkese.
Quanto costa un soggiorno linguistico all’estero a casa del professore?
Non è un’esperienza propriamente economica. Bisogna però considerare che si hanno a disposizione circa 20 ore di lezioni individuali one to one a settimana, che si è continuamente stimolati e “obbligati” a parlare inglese e che, a mio avviso, non c’è paragone con le possibilità di apprendimento che si hanno in una classe con altre persone.
Il costo si aggira intorno ai 3.200 dollari per due settimane, comprensivo di lezioni, materiali didattico, pernottamento in camera con bagno privato, pensione completa, supplemento alta stagione e assicurazione sanitaria. Il volo è escluso.
E se si vuole imparare l’inglese online da casa?
Ci sono moltissime App (es. Babbel). Io sono però sempre una fautrice del contatto umano, anche perché mi piace l’idea che le lezioni d’inglese possano diventare momento di scambio culturale. Mi alletta sempre l’idea di potermi connettere con persone da tutto il mondo e di viaggiare, anche se non fisicamente, per un’ora in un altro Paese. Ecco perché la mia preferenza va per Italki: è possibile trovare insegnanti per ogni tipo di lingua o ogni Paese di provenienza. Mi piace, inoltre, il fatto che sia possibile conoscerli in anteprima con un video.
Sei pronto/a per studiare una lingua anche tu? Se hai dubbi o domande contattami senza problemi!
Simona
Mi ritrovo molto nelle tue parole Valeria. Io non sono andata all’università. Finite le superiori volevo lavorare, da subito essere indipendente e così mi lancia nel campo turistico che avevo a portata di mano e che non richiedeva nessuna laurea. Non mi pento della mia scelta a livello lavorativo, ma avrei decisamente voluto vivere un’esperienza come quella dell’Erasmus. Credo sia davvero un passo importante nella vita di tutti. Per questo anche se molti anni dopo, ho vissuto all’estero per tre mesi a casa di una famiglia che è poi diventata la mia famiglia americana. Sono esperienze che segnano e che fanno crescere. Per me una tappa davvero importante. Qualche anno fa poi feci un corso di spagnolo e scelsi nuovamente l’opzione che permetteva di vivere in famiglia. In quell’occasione ho trovato il mio posto del cuore fuori dall’Italia e per la prima volta ho pensato seriamente di mollare tutto e trasferirmi. Leggerti mi ha fatto ripensare a tutti questi eventi e mi ha fatto venire voglia di fare ancora una volta un viaggio studio, indipendentemente dalla mia età!
Valeria
Grazie Simona! Ti capisco… anche io volevo/dovevo fare da sola e fare tutto bene (laurearmi in tempo, lavorare subito ecc.). La cosa che mi consola però è che davvero non è mai troppo tardi per nessuna esperienza!
Sabrina Lettiero
Mi ci ritrovo davvero molto nelle tue parole. Dopo il diploma ho avuto subito la necessità di trovare un lavoro e avere un indipendenza economica. Però dentro di me ho sempre desiderato provare un esperienza all’estero anche per studiare una nuova lingua. Ancora ora, se devo essere sincera ho questo pallino e penso continuamente che, se solo trovassi il coraggio potrei provare a realizzare questo mio piccolo grande sogno e non avere rimpianti. Dopotutto io credo che in linea di massima, l’età è solo un numero e niente al mondo dovrebbe fermarci dal realizzare ciò che vogliamo.
Valeria
condivido in pieno! Se si desidera davvero qualcosa, si può tutto… e se manca il coraggio si può anche iniziare a “piccoli passi”.
Raffaella
Mi sono ritrovata anch’io in quello che racconti relativamente all’Erasmus. A posteriori mi sono davvero mangiata le mani per non aver vissuto quell’esperienza nel momento giusto. Poi la laurea, i primi lavori,… Esperienze di apprendimento di un lingua come quelle che racconti sono davvero fondamentali per il bagaglio di una persona perché non sono fini a se stesse, ma coinvolgono anche la sfera emotiva.
Valeria
esatto, mi comprendi appieno: sono esperienze che fanno crescere, ma non solo linguisticamente parlando. A me, stare da sola a New York, ha aiutato anche a trovare un equilibrio, emotivo appunto, in una fase particolare.
Arianna
Io ho avuto la fortuna di partecipare al progetto erasmus ed è stata una delle esperienze più belle della mia vita in Grecia. Oggi purtroppo il mio inglese (ed il mio greco) peggiora perché non lo parlo. Effettivamente sarebbe un’ottima idea pensare di trascorrere un periodo di studio “in famiglia”. Quasi quasi…
Valeria
Hai fatto l’Erasmus in Grecia? WOW!
Serena Proietti Colonna
Ciao Valeria,
io faccio parte di quella fetta di generazione che ha fatto l’erasmus e, fino ad ora, posso dirti che è una delle esperienze di vita più belle e di crescita che si possano fare. A me ha cambiato la vita, anche se il primo posto che mi ha convinta a viaggiare da sola, andare a vivere all’estero etc è stata la città di Barcellona.
Ad ogni modo, l’importante è farle le esperienze. Prima o dopo, in un modo o in u altro. E mi pare che te ci stia riuscendo alla super grande
Valeria
Grazie per il supporto Serena!
Valentina
Non è mai troppo tardi per fare esperienze all’estero! Io sono stata in Erasmus e ho fatto un paio di esperienze di vacanza studio a Londra. In aula con me c’erano anche un paio di quarantenni, perfettamente integrati nelle lezioni e nei progetti che facevamo in classe. Brava brava!
Valeria
Grazie Valentina! Tu dove sei stata in Erasmus?
Carmen
Non conoscevo la possibilità di fare lezione a casa del prof. Anche io avrei bisogno di una terapia d’urto con l’inglese. Prima o poi lo farò…
Valeria
Te lo auguro: per me è stata davvero un’esperienza unica.
Michela
Non è mai troppo tardi per rimettersi sui libri o per rivalutare il passato. Io sono una di quelle che ha rinunciato all’Erasmus poche settimane prima di partire. Non mi sono ancora pentita, fortunatamente ho fatto altre esperienze anche da sola, ma riconosco il valore e l’importanza di queste opportunità.
Valeria
Davvero? dove saresti dovuta andare?