Miami è un centro nevralgico importante per i collegamenti nella zona dei Caraibi. Se avete intenzione di visitare Antille o Bahamas, potrebbe accadere che abbiate uno scalo di 24 ore nella città più nota della Florida. Può quindi valere la pena scegliere degli operativi dei voli che vi consentano di fare l’esperienza di 1 giorno a Miami, per ammirare cosa la città offre.
Transito e scali negli Stati Uniti: i documenti necessari
Vi ricordo che tutte le volte che vi imbarcate per un volo con destinazione Stati Uniti, anche se doveste passare dagli States solo per uno scalo, senza uscire dall’aeroporto, è sempre necessaria la compilazione dell’ESTA. Vi riporto qui per comodità il sito ufficiale .
Ci sono infatti numerosi siti che vi fanno il documento, a un prezzo maggiorato, perché non sono il canale governativo deputato alla funzione.
L’esta va compilato almeno 72 ore prima della partenza, in modo da avere i tempi tecnici necessari per l’approvazione.
Cosa vedere a Miami: street art e graffiti a Wynwood Walls
Il Wynwood Art District e il Design District faranno la gioia degli amanti del design e della street art.
In generale tutto Wynwood è un concentrato di colori e di murales, ma c’è un luogo, il Wynwood Walls che è una sorta di museo a cielo aperto, con grandi opere di artisti famosi, che ruotano e che cambiano, insieme a installazioni e a padiglioni che sono invece delle gallerie d’arte.
Ho letteralmente adorato questa zona, perché si respira un’atmosfera frizzante e allegra.
Per entrare nello spazio con le opere più famose, si paga un biglietto d’ingresso (12 dollari). Il museo organizza anche visite guidate e serate speciali (ad esempio durante l’estate ci sono eventi musicali o di spray painting, dopo la chiusura del museo).
E’ possibile anche partecipare a visite guidate prima in buggy per osservare tutti i graffiti del quartiere e poi a piedi, con una guida, che spiega le opere e gli artisti del museo.

Tra Ocean Drive e South Beach, il lato più famoso di Miami
Sicuramente però l’immagine che avrete di Miami è legata alle sue spiagge e al suo viale/lungomare, fatto di Corvette sfavillanti, hotel storici come il mitico Cardozo di proprietà della cantante Gloria Estefan, palazzi e persone in vena di far festa e di mostrare tutto ciò che c’è di mostrabile, tra muscoli e decollete.
Io ho trovato tutto un po’ “troppo”. Locali troppo sfavillanti e troppo cari, auto in coda a farsi vedere dai passanti, abbigliamenti troppo eccentrici, anche se divertenti da vedere.
Al contrario, la spiaggia è immensa e il mare notevole, anche si si tratta di una “beach” cittadina. Attenzione però alle correnti, come è ben descritto in spiaggia.
Una tappa obbligata è sicuramente quella alle cabine dei bagnini, coloratissime e molto fotografate.

Little Havana: la Cuba americana
Se mi seguite anche sui miei canali social, saprete del mio amore per Cuba. Questa tappa a Miami veniva proprio subito dopo un viaggio a Cuba (ebbene sì ci sono tantissimi voli giornalieri tra l’Havana e Miami).
Nonostante la mattina fossi nella “Grande Cuba”, non ho potuto evitare di fare un salto anche in quella “Little” di Miami. Devo ammettere che è stata una piccola delusione. Il cuore di Little Havana è la tanto decantata Calle Ocho. Mi aspettavo una via pedonale con locali e vita. Invece Callo Ocho è un vialone, ampio e diritto, con una serie di locali che fanno risuonare musica e atmosfere cubane.
Lungo i marciapiedi si può trovare una sorta di Walk of Fame, con le stelle di artisti cubani (devo dire però che a me erano per lo più sconosciuti, visto che mancavano personaggi della caratura di Compay Segundo, forse evitato perché troppo filo castrista).
A metà di Calle Ocho è possibile anche ammirare il monumento ai martiri dello sbarco alla Baia dei Porci (ovviamente con una retorica all’incontrario rispetto a quella della “Cuba” ufficiale).
Il luogo più paradossale per me è stato il Mc Donald’s. Sulle mura del fast food infatti si trovano gli unici scorci degni di meritare una fotografia di tutta Calle Ocho: dei mosaici dedicati al quartiere. Davvero una beffa del destino che il fulcro di Little Havana sia il marchio che più è collegato alla globalizzazione e al capitalismo! Persino i signori Montes, fondatori del Mc Donald’s di Little Havana hanno la loro stella, accompagnata da una M, che ricorda le loro gesta nel quartiere.

Come muoversi a Miami
Ho trovato Miami una città tutto sommato facile da girare e “ristretta” rispetto ad altre città americane. Come per il caso di Los Angeles, però, credo sia necessario noleggiare l’auto. Non ci sono molti mezzi pubblici per muoversi e le distanze tra i vari quartieri non consentono di spostarsi a piedi: dal centro di Miami alle spiagge e a South Beach dovete calcolare almeno una ventina di minuti, lungo la bellissima sopraelevata (Mac Arthur Causeway Bridge) che sembra galleggiare sul mare.
Gran parte delle strade, compresa quella per le spiagge, prevedono un pedaggio, consiglio di aggiungere al momento del noleggio una sorta di “telepass” locale.
Le difficoltà maggiori che ho incontrato sono legate ai numerosi svincoli: per muoversi tra i vari quartieri del centro infatti c’è una gigantesca tangenziale, piena di rampe e di minacciose uscite!
Dove dormire a Miami
Io ho scelto di dormire a Midtown, perché mi sembrava il punto più strategico, visto il poco tempo a disposizione. L’altra possibile soluzione era dormire nei pressi delle spiagge, ma i costi sarebbero stati esorbitanti.
Ho dormito qui: Hampton Inn & Suites Wynwood: comodo, con un parcheggio a pagamento a disposizione e una posizione a metà strada tra l’aeroporto e le spiagge e vicinissima a Wynwood.