Se decidete di fare un week end lungo nella capitale armena, sono molte le località che potreste visitare con gite di un giorno da Yerevan, tenendo la città come base fissa.
Ecco quindi una rassegna di alcuni luoghi a breve distanza dalla città, nel caso abbiate tempo a disposizione, dopo essere andati alla scoperta di Yerevan per 1 o 2 giorni.
Geghard: il monastero della lancia
A poco più di 30 km dalla città, si erge questo Monastero fondato nel IV secolo da San Gregorio Illuminatore. L’Armenia è sicuramente la destinazione dei monasteri, ognuno ha una sua caratteristica peculiare, che lo rende unico e spettacolare.
Geghard è scolpito dentro la roccia: la visita dell’interno, infatti, è la parte più suggestiva. Qui un gioco di luci illumina la pietra scolpita in modo misterioso e mistico.
Il Monastero è circondato da numerosi khachkar, le tradizionali croci armene. Dal 2000, questo luogo, insieme alla catena montuosa circostante che lo protegge e che ne è parte integrante, è diventato Patrimonio Unesco
Garni: il tocco ellenistico
Lungo la strada per Geghard, si attraversa la cittadina di Garni, nota per il grazioso tempo ellenistico del I secolo dopo Cristo, dedicato al Dio del Sole. Si tratta di un edificio unico in Armenia, perché è il solo rimasto a testimonianza del passato pagano e dell’influenza ellenistica.
Il tempio fu distrutto da un terremoto e solo in epoca più vicina a noi fu ricostruito con i resti rimasti a terra dopo il tragico evento. Oggi accoglie i visitatori con la sua leziosa posizione, abbarbicata su uno sperone circondato dai monti, ricordando il tempio più famoso che è stato preso a modello per la sua costruzione: il Partenone.
Nel sito, ci sono inoltre i resti dei bagni termali con alcuni mosaici.
La sua storia pare essere legata alla figura di Nerone, che ne avrebbe finanziato la costruzione.
Sicuramente passeggiare nei giardini fioriti che conducono al tempio, nella pace e nel silenzio protetto dagli alti monti, è uno di quei momenti “wow” di un viaggio in Armenia.
La Sinfonia della pietre
Chi è amante dei paesaggi e delle risorse naturalistiche non potrà perdersi questo fenomeno: stalattiti di basalto, cristallizzate nei millenni, hanno creato una strana scultura nel fianco della montagna.
Data la forma, a canna d’organo, al luogo è stato assegnato il nome di Sinfonia delle pietre.
In pochi altri luoghi al mondo (esempio il Cammino dei Giganti in Irlanda del Nord), si è assistito a un fenomeno simile. Oggi si può raggiungere il luogo con una bella passeggiata che segue il corso di un fiume, nel letto di un canyon: alzando lo sguardo si può vedere il tempio di Garni che controlla la vallata dalla sua posizione privilegiata.
Khor Virap e il monte Ararat
Se invece di uscire da Yerevan verso est, decidete di andare a sud, arriverete in un’ora di tragitto, a un altro monastero, quello di Khor Virap.
Qui, se state in silenzio, sarà possibile sentire i canti dei muezzin delle vicine moschee, in un miscuglio particolare di religiosità e conflittualità. Si è infatti vicinissimi al confine turco, ne sono conferma le meravigliose viste del monte Ararat che il monastero offre.
L’Ararat si trova oggi in Turchia, ma è la montagna sacra per gli Armeni, agognata, desiderata nostalgicamente e riportata persino sul timbro del passaporto, nonostante da anni non faccia più parte sulla carta geografica del territorio dello stato armeno attuale.
Due piccole curiosità e chicche sul monastero
1) Lungo la strada che conduce al monastero, attraverserete un centro abitato: guardate in alto, perché ogni palo della luce è un nido abitato da cicogne
2) Una volta raggiunto il monastero, potrete calarvi da una stretta scala (sconsigliato a chi è claustrofobico), che vi porterà sotto terra, in quella che è stata la cella che ha tenuto imprigionato San Gregorio per 13 anni. Se riuscite a visitarlo quando la frotta dei turisti e dei pellegrini se ne è andata, si tratta di un luogo che invita alla meditazione e al raccoglimento, anche per chi non è particolarmente credente.
Noravank e il suo canyon
Tra i vari monasteri dell’Armenia, questo è sicuramente in cima alla mia lista personale. Il motivo sono i colori: il monastero in pietra color ocra si sposa con le sfumature rossastre dei monti che lo circondano creando un effetto scenografico. Anche il percorso per arrivarci è un viaggio in sé: passerete in una strada all’interno di una profonda gola.
Dal punto di vista architettonico, la chiesa principale ha la particolarità di essere su due piani. Il complesso è particolarmente ampio e invita a passeggiare con calma tra le varie khachkar.
Ritornando indietro, alla fine del percorso nella gola, si possono visitare anche le grotte di Areni 1, dove probabilmente è stato prodotto il primo vino della storia, come testimoniano i resti dei contenitori che qui sono stati rinvenuti.
Caravanserraglio di Selim: un luogo fuori dal tempo
Da Noravank, in una giornata di escursione, potete arrivare anche al lago Sevan. Per arrivarci, dovrete passare il passo di Selim a oltre 2.000 metri di altezza. Oltre agli scenari montuosi e alle aspre vallate, il passo nasconde un tesoro: su uno spiazzo panoramico, incastonato nella terra, si trova il Caravanserraglio Orbelian, dal nome del suo costruttore. Si tratta del caravanserraglio meglio conservato di tutto il Paese.
La sua posizione, in un luogo isolato, e la strada irta e tortuosa per raggiungerlo, richiamano subito alla mente epoche passate di spedizioni avventurose e viaggi epici.
L’interno conserva un unico grande ambiente dove uomini e animali si fermavano a cercare calore e conforto dall’inverno: io ci sono andata ad Aprile e c’era ancora la neve!
Se avete deciso di guidare da soli con auto a noleggio, fate attenzione alla strada che da qui conduce verso il prossimo luogo descritto: dopo l’inverno e la neve caduta, l’ho trovata infatti piuttosto dissestata.
Sevan: il lago di smeraldo
In un territorio prevalentemente montuoso, Sevan è davvero il mare di Armenia e uno dei laghi di alta quota (siamo quasi a 2.000 metri) più estesi del mondo, dopo il lago Titicaca, tra Bolivia e Perù.
Su una penisola che si protende sul lago, sorge il complesso monastico di Sevanavank, raggiungibile inerpicandosi su alcune ripide scalinate (a me hanno lasciato il fiatone, ma non so se la causa sia stata l’altezza o lo scarso allenamento che mi caratterizza in modo cronico).
Qui ho anche assistito a una messa armena: mi ha colpito lo stato di contemplazione, da un lato, e dall’altro l’atmosfera rilassata e colloquiale, nonostante il luogo intimo e raccolto. Mi hanno accolto con sorrisi e chiacchiere, lasciandomi il posto in prima fila.
Arrivateci quando il sole sta tramontando: apprezzerete i colori di cui si illumina l’acqua del lago, che incornicia gli edifici del monastero.
Da qui l’unica autostrada del Paese, vi ricondurrà a Yerevan
Teresa
Non ho mai considerato l’Armenia come una destinazione per i miei viaggi, ma devo dire che le tue foto mi hanno incantata e anche incuriosita. Mi sa che potrei anche farci un pensierino!
Valeria
Vacci.. adesso che sei super libera 😉
La Zia Ro
Wow, l’Armenia è un paese di cui so pochissimo, ma dalle tue foto e descrizioni sembra super affascinante!! Ho visto l’articolo sulla capitale, non hai un articolo generico del paese, vero? Parli di un weekend lungo… ma è sufficiente? Cioè Vale la pena solo un weekend lungo per un paese tanto lontano?
Valeria
non è lontanissimo perchè sono 4 ore di voli. L’Armenia non è un Paese grandissimo, però effettivamente sarebbe opportuno almeno 1 settimana. Diciamo che in un week end lungo riesci a vedere Yerevan (che in un giorno si visita) e alcuni luoghi nei dintorni.
Eliana
L’Armenia deve essere un luogo eccezionale, ricco di storia e tanto mistero: non è una meta classica ma sono sicura che io la adorerei! Tanta storia ma anche geologia da quello che vedo in questo articolo, quindi non mi resta che fare le valigie!
Valeria
Sì storia e montagne
Lara
Un luogo che decisamente non conoscevo, non l’ho mai preso in considerazione, invece leggendo il tuo articolo e guardando le foto, deve essere piuttosto suggestivo. Bello scoprire luoghi nuovi, grazie!
Valeria
Sì io adoro le mete meno battute