Prima di partire per l’Armenia, avevo cercato di informarmi sulle attrattive della sua capitale, che è collegata con voli low cost (Flyone e Wizzair, prima di tutti) con parecchie città italiane. In effetti, avevo trovato pochi articoli su cosa vedere a Yerevan (o Erevan), che invece ha a mio avviso un fascino particolare e merita un paio di giorni di visita. In questo post, cerco di tirare le somme per un itinerario nella principale città armena.
Il complesso Cascade: il fulcro di Yerevan
La visita della città non può che partire da questo strano complesso: una cascata, fatta di scale di marmo e di fontane, in mezzo a locali e dalla cui sommità si può vedere il mitico monte Ararat.
Mentre salite le scale (per i pigri, in orario diurno, sono attive anche delle scale mobili), guardatevi intorno: tutto il complesso è infatti disseminato di opere d’arte moderna, tra cui anche tre sculture di Botero.
Il complesso, infatti, è diventato lo Cafesjian Center for the Arts, uno spazio espositivo voluto dal suo fondatore, il signor Cafesjian appunto, di origine armene, ma residente negli Stati Uniti, che ha scelto di donare le opere della sua collezione privata al suo Paese di origine.
Il complesso è anche particolarmente vivace di sera, quando le fontane si illuminano e i giovani si attardano sulle sue panchine.

Piazze e Teatri: passeggiando per il centro
Scendendo da Cascade si può attraversare il parco, che di sera si accende di locali all’aperto, e arrivare al Teatro dell’Opera. Qui si è accolti dalla statua di Khachaturian, uno dei più famosi compositori di origine armena, noto per La Danza delle Spade (che forse oggi è più conosciuta ai più come colonna sonora della pubblicità degli sgrassatori).

Proseguite poi per la maestosa, anche se piuttosto scarna, Piazza della Libertà, che si trova sul retro del teatro. Questa piazza è oggi luogo per eccellenza di relax per giovani, di chiacchiere e di giochi di bimbi, ma è anche il punto di ritrovo per le principali manifestazioni che nella storia si sono opposte ai vari governi.
A questo punto potete proseguire per la Northern Avenue, la via dei negozi alla moda, oppure proseguire per Tumanyan Street e poi girare in Abovyan Street. Qui vi imbatterete nella graziosa piazzetta Aznavour, il cantante francese di origini armene. Sulla piazza di affaccia anche il leggendario Cinema Moscow, sede della rassegna cinematografica della città, il Festival Internazionale dell’Albicocca d’oro, che non sarà certo famoso come Cannes o Venezia o Berlino, ma è comunque un interessante esperimento che è diventato crocevia d’Europa e Asia.

Proseguendo ancora si arriva alla degna fine della passeggiata: Piazza della Repubblica. Sicuramente di stampo sovietico, è tuttavia circondata dagli edifici più importanti della città, che hanno mantenuto il materiale di costruzione tipico, il tufo, che ha dato alla città la fama di “città rosa”. Qui si trovano edifici governativi, musei d’arte e il Museo di Storia dell’Armenia. Concludono il tutto, le fontane danzanti attive di sera nel periodo estivo.


Una tappa obbligata: il Memoriale del Genocidio Armeno
Questo è un luogo imprescindibile per capire l’Armenia oggi, la diaspora e l’attaccamento alle radici di questo popolo. Si tratta di un luogo che comprende un Museo che racconta la genesi e i fatti che hanno portato a identificare il 24 aprile 1915 come il giorno del “Grande Male” per il popolo armeno.
Il fulcro è la grande fiamma, che arde giorno e notte in memoria delle vittime.
Il sito è molto toccante. In apparenza un luogo di pace e tranquillità sull’alto di una collina che domina la città, con un parco e alberi a fare ombra, solo le dodici immense lastre che circondano la fiamma riportano al triste significato del luogo.
Il complesso è lontano dal centro della città. Potrete arrivarci con un taxi (3-5 euro).

Il panorama più bello della città: la Madre Armenia
Per una vista a 360 gradi di Yerevan, potreste salire su questo spiazzo, sormontato dall’immensa statua della Madre Armenia, alta 22 metri. Il luogo si offre al visitatore con un aspetto sovietico vintage: non a caso negli angoli dello spiazzo è possibile ammirare dei MIG russi e, in origine, fino agli anni Sessanta, sul piedistallo, al posto della Madre Armenia, dominava la città una statua di Stalin.
Nella base del monumento è ospitato un piccolo museo militare il cui ingresso è gratuito.
Poco a fianco si trova il Parco della Vittoria, famoso tra le famiglie della città, che ospita un luna park e bancarelle.

I mercati di Yerevan
Sono convinta sostenitrice del fatto che, per conoscere la cultura e le tradizioni di un luogo, bisogna fare un giro nei suoi mercati, e in particolare in quelli alimentari. Il mercato GUM assolve a questa funzione per quanto riguarda la capitale armena: bancarelle di frutta, comprese, se è stagione, le famose albicocche e le noci, si offrono alle macchine fotografiche dei turisti senza esitazione.
L’altro mercato, attivo solo nei fine settimana, è il cosiddetto Vernissage, un mercato delle pulci, perfetto per andare alla ricerca di souvenir originali.
Dove dormire e dove mangiare a Yerevan
Posso consigliare personalmente l’Opera Suite Hotel, dalle stanze ampie e curate, comprensive anche di una piccola cucina attrezzata, vicinissimo a Cascade.
Per chi ha un budget risicato, in zona si trova anche il Cascade Hostel.
Io ho sempre cenato allo Yerankyuni Yerevan Home-Restaurant: bell’atmosfera, ampia varietà e ottimo vino, proprio alla base di Cascade.
E’ una destinazione insolita Yerevan! Avevo un cliente a Yerevan e mi sono sempre chiesta come fosse la città, la scopro ricca di fascino. Il memoriale del genocidio deve essere molto toccante
Dai, fatti invitare!
Non conoscevo questa città, nè tantomeno l’Armenia, ma ne avevo sentito parlare un pò sui social e devo dire che è davvero affascinante, ottima per una pausa insolita e non mainstream! Articolo utilissimo!
Assolutamente poco mainstream, per darti un’idea, pochissimi ancora parlano inglese
Ho preso in considerazione un paio di volte un viaggio in Armenia, ma qualche altra meta ha sempre avuto la meglio. Mi è rimasta comunque la voglia di assaggiare l’aria e la personalità di questa zona, così piena di storie di morte e di rinascita. Inoltre, mio marito è un bird-watcher: sarebbe la sua meta ideale!
Non conosco la parte bird-watching, ma è una destinazione poco turistica, che va scoperta!
L’Armenia mi ha sempre ispirato, complice anche un amico Armeno che me l’ha sempre caldamente consigliata, ma non sono ancora riuscita a visitarla. Dal tuo articolo e dai suoi racconti traspare l’atmosfera di questo luogo che ha vissuto decenni difficili, ma che anche grazie all’attaccamento dei suoi figli lontani è riuscito a mantenere la sua identità.
Sei riuscita in poche righe a condesarne l’essenza
Ecco finalmente apprendo un pò di notizie sull’Armenia paese che effettivamente conosco poco, mi piace però scoprire un luogo meno turistico e conosciuto. Questa città mi sembra molto interessante un buon inizio per comprendere il paese. Vedi hai fatto bene ad andare dopo le varie vicissitudini così abbiamo un pò viaggiato con te e cominciato a conoscere l’Armenia.
Sì faccio da pioniere per altri fam trip