Non tutti sanno che in Spagna ci sono dei paesaggi esotici e particolari, come due piccoli deserti. Oggi vi do alcuni consigli su come visitare il deserto di Gorafe, una delle escursioni da fare a pochi chilometri da Granada. Solo 1 ora vi separa da un luogo che sembra fuori dal mondo, dal silenzio della natura e dalle mille sfumature di rosso e di ocra che offre.
Gorafe: un “non deserto” a metà tra Cappadocia e Grand Canyon
Innanzitutto è opportuno fare un po’ di chiarezza. Gorafe è il nome del paese di poche centinaia di abitanti punto di accesso a questa particolarissima conformazione.
Ufficialmente non si tratta di un deserto. Per avere tale denominazione un territorio deve avere una quantità di precipitazioni inferiori ai 200 mm annui. L’unico deserto quindi in Spagna con tali caratteristiche è quello di Tabernas, vicino ad Almeria.
Avrete modo però di vedere che i paesaggi sono particolarmente aridi e che richiamano in parte le caratteristiche del Grand Canyon.
Due sono gli elementi sorprendenti: le particolari conformazioni e i colori.
Relativamente al primo punto sono i calanchi ad avere dato origine alle increspature, alle onde, alle sculture di terra che avrete modo di ammirare. I calanchi sono formazioni geologiche che si creano dall’attività di erosione dell’acqua sui terreni argillosi tipici di questi luoghi.
I cristalli di calcare e i minerali danno invece vita a veri e proprio capricci di colore, come nella sezione chiamata Los Colorados.
In tutta la zona inoltre è ricca la presenza di Dolmen e di ritrovamenti dell’età del bronzo, tra cui i resti di una necropoli; per questa ragione tutta la regione viene definita Geopark.
Come visitare il deserto di Gorafe
All’interno del parco le strade sono per lo più sterrate, strette e ripide. Seppur non vi siano biglietti di ingressi o cancelli, è opportuno muoversi con un 4X4. I percorsi, inoltre, non sono assolutamente segnalati.
Mi è parso un luogo magico e molto peculiare, ma poco conosciuto e sfruttato turisticamente. Eravamo solo noi e la nostra guida per ore.
Per tutte queste ragioni, consiglio di partecipare a una visita guidata di più ore con un operatore locale.
A Gorafe troverete il mitico Max, italiano, ma da anni residente in questa zona (dopo aver girato mezzo mondo). Max conosce ogni angolo e ogni sfumatura del parco e con le sue Jeep vi porterà nei luoghi più panoramici, negli scorci più significativi e vi racconterà tutte le curiosità su questo mondo.
Qui potete trovare tutte le informazioni sui costi e sui percorsi: Geopark.
Dove dormire nei pressi del deserto di Gorafe o a Guadix
Nel paesino di Gorafe potrete alloggiare in alcune camere affittate da privati, che potete trovare anche sulla pagina relativa di Booking.com
Avrete la possibilità di dormire nelle Casa Cuevas (case grotta) che sono tipiche di questa zona (le potete vedere anche nel quartiere Sacromonte di Granada).
A Gorafe non c’è moltissimo da fare, ma per rifocillarvi alla sera troverete la Posada Los Guilos, della mitica signora Rosa: porzioni genorese e genuine. Da provare le scaloppine all’arancia. La Posada fa anche servizio hotel.
In alternativa potrete dormire a Guadix, un borgo più grande a una trentina di km da Gorafe. Guadix può essere interessante da visitare per un paio di ore, per la sua Cattedrale, costrituita su una precedente Moschea, dalla ricca facciata barocca o per la Alcazaba, la fortezza di orgine araba, ultimo baluardo della riconquista cristiana.
Soggiornare qui consentirà anche di vivere per qualche momento la placida atmosfera della provincia andalusa. Prendetevi una cerveza sotto i portici della piazza principale, assaggiando le ottime tapas,,, a dei costi irrisori. In particolare scegliete il Restobar Palenga Plaza, che con la birra offre anche una tapa a scelta.
Guadix ha un buon numero di hotel considerando il fatto che risulta piuttosto decentrato.
Io ho soggiornato al YIT ABENTOFAIL ****, un quattro stelle affascinante, con spazi comuni con sasso a vista, ma dal costo di un tre stelle. Camere spaziose e confortevoli, alcune con una piccola cucina. Ottimo anche il ristorante annesso, la Taberna El Buho, un ambiente decisamente più ricercato rispetto al Restobar che vi ho consigliato prima.
Anche qui, nel Barrio di Santiago, troverete molte case cuevas visitabili o affittabili per la notte.
Se vuoi continuare il viaggio in Andalusia e scoprire dove andare al mare, continua a leggermi cliccando sul link arancio.
Il consiglio della Travel Coach
Vetri impermeabili, il difficile equilibrio dell’aprirsi o del chiudersi agli altri.
Nel deserto di Gorafe, c’era anche una struttura molto particolare: la Casa nel Desierto. Si tratta di una mini casa, con bagno e piccola cucina, tutta fatta di vetro trasparente con una bellissima vista sullo scenario circostante e in posizione isolata. E’ stata costruita in realtà come campagna di marketing “pratica” per dei particolari pannelli di vetro, con caratteristiche isolanti dal calore e dai raggi del sole. E quale migliore location per sperimentarli se non il deserto?
La casa poi è stata utilizzato come vero e proprio hotel, di una sola camera, per chi volesse fare l’esperienza di dormire nel deserto.
Parlo al passato però perchè, quando sono stata in visita io, erano iniziati i lavori per smantellarla.
La Casa nel Deserto mi ha fatto pensare a uno dei temi chiavi che mi trovo ad affrontare in molti percorsi di coaching e di couseling: quello che io definisco “dei paletti”, cioè, come riuscire a creare un proprio spazio personale da proteggere dalle richieste, aspettative e “invasioni” degli altri. L’equilibrio non è facile: da un lato, soprattutto se si è molto sensibili, è necessario imparare a mettere i paletti e a chiudersi (così come fanno i pannelli della Casa del Deserto, che riescono a isolare la forza devastante del sole), dall’altra però, questa chiusura, non deve diventare cronica e impedirci di metterci in relazione autentica con gli altri (così come i vetri della casa ci consentono sempre di vedere ed essere visti dall’esterno).
E voi siete un castello aperto o avete un’armatura che vi protegge?