Sono sempre stata magneticamente chiamata da Sarajevo, forse per la tragedia che l’ha vista protagonista: mi sono sempre chiesta come avrebbe potuto essere dividere la strada di casa con vicini che il giorno prima sono semplici, magari noiosi, un po’ molesti, oppure semplicemente discreti, vicini e, il giorno dopo, diventano il viso avversario di una battaglia cittadina.
Per questa ragione ho deciso di partire da sola per visitare la città e la sua storia. Sarajevo mi ha accolto con il bianco accecante della neve che ha ammantato tutto di una purezza surreale e forse distopica. Sicuramente inaspettata: le cupole delle Moschee hanno sempre un che di esotico e, nel mio immaginario, sono piuttosto collegate alle palme, che non al freddo. In realtà forse non tutti si ricordano che a Sarajevo sono state disputate anche le Olimpiadi invernali!
3 giorni a Sarajevo: cosa vedere
Non ci sono attualmente voli diretti dall’Italia per la capitale della Bosnia Herzegovina, ma vi si può arrivare facendo scalo a Belgrado o Vienna.
Ho deciso di dedicare a Sarajevo 3 giorni. La città, o, quanto meno, il suo centro sono abbastanza raccolti e si riesce a girarla facilmente se ci si muove solo a piedi.
Il mio consiglio per il primo giorno è di entrare pian piano, in punta di piedi, nell’atmosfera della città. Io ho sentito il bisogno di esplorarla senza fretta, con i passi ovattati dalla coltre di neve.
Iniziate dal punto più iconico, la fontana Sebilj , nella zona della Bašcaršija.
Procedete poi a vedere un altro luogo simbolo: la Biblioteca, tristemente andata in fumo, con tutto il suo prezioso contenuto, durante l’assedio.
Visitate moschee e i bassi edifici tipici dell’architettura ottomana e muovetevi lungo la via Ferhadija, per fare un viaggio nel tempo. Al “Meeting of Cultures” si incontra il mondo ottomano con quello europeo: souk e palazzi in art noveau buttati in una manciata di strade. In pochi luoghi al mondo si incontrano Moschee, Sinagoghe, Chieste Cattoliche ed Ortodosse in un piccolo e concentrato lembo di edifici.
Il secondo giorno può essere quello dell’incontro con la storia. Consiglio sempre di partecipare a una visita guidata (come ad esempio questa), proprio per capire meglio cosa significa vivere a Sarajevo sotto l’assedio.
L’ultimo giorno può essere quello dell’esplorazione dei dintorni. Una tappa obbligata è sicuramente Mostar, con il ponte, oggi graziosissimo, che nasconde le vendette e le distruzioni della Guerra.
In giornata con i mezzi pubblici diventa un po’ difficile organizzare la visita, ma vi sono numerosi tour organizzati da Sarajevo.
Dove dormire a Sarajevo
Il mio consiglio è di dormire in quella che viene chiamata “Old Sarajevo”, in modo da essere al centro della zona pedonale e da poter girare tutto a piedi.
Io posso raccomandare sicuramente il piccolo Hotel Noble, a gestione familiare, in cui mi hanno fatto sentire come a casa. Le camere sono piccine, ma tutte rinnovate e intime. La colazione è servita al ristorante a fianco ed è ricchissima.
Chi invece è alla ricerca di hotel più moderni o delle catene internazionali, dovrà scegliere una posizione un po’ più decentrata oppure dormire nella parte più “mitteleuropea” della Ferhadija.
Cosa mangiare a Sarajevo
Esiste solo una parola per me: Burek, Burek, Burek, la tradizionale focaccia bosniaca, regina dello street food.
In realtà per essere precisi ci sono tante denominazioni a seconda della farcitura della focaccia. La mia preferita è decisamente la Sirnica, ripiena di formaggio.
Il burek si trova quasi ovunque, ma consiglio di provarlo nelle piccole panetterie, dove ancora si respira la tradizione. La più buona per me si trova nella piccola panetteria proprio in piazza della fontana (non credo abbia un nome, ma la identificherete immediatamente).
Altri piatti tipici sono i Cevapi, piccole salsicce di carne trita speziata.
Un luogo molto “local” per assaggiare la cucina casalinga è il self service ASDZ, in via Ćurčiluk mali 3 (proprio di fronte all’Hotel Noble).
E voi avete visitato Sarajevo?
Vorrei organizzare appena possibile un viaggio al femminile di 3/4 giorni. Se sei interessata, contattami.
anna
La Bosnia mi è piaciuta tantissimo! Mi ha fatto specie vedere la foto di Sarajevo con la neve – quando ci si va d’estate si dimentica che in effetti è stata anche sede di olimpiadi invernali!
Valeria
Sì, quando ci sono stata ha nevicato per 3 giorni!