Ho deciso di scrivere questo post sulla sicurezza in Iran, proprio perché, prima della partenza, la maggior parte di coloro che mi chiedevano la destinazione del mio prossimo viaggio, in automatico mi rispondevano: “Vai in Iran? Ma andare in Iran non è pericoloso? Che coraggio!”.
Ho cercato, quindi, di capire a cosa è dovuta questa immagine dell’Iran come di un Paese pericoloso per il turista occidentale, visto che, se si parla con chi l’Iran l’ha visitato, viene dipinto come una delle destinazioni più ospitali e accoglienti per gli Occidentali.
La propaganda filo-occidentale dei media ha sicuramente le sue responsabilità nel creare stereotipi e pregiudizi sul Paese, spesso esagerati o comunque non pienamente conformi alla realtà attuale.
Ho quindi cercato di smontare punto per punto alcune “false credenze” sulla sicurezza in Iran che mi sono sembrate più diffuse.
1. L’Iran odia il mondo Occidentale.
Su questo punto è necessario fare differenza tra i proclami dei leader politici e il pensiero della gente comune.
Gli Iraniani AMANO l’Occidente e i turisti, ne sono affascinati, sono aperti e curiosi nei confronti di questo mondo così (in parte) lontano. Verrete fermati per strada continuamente da persone che non vorranno vendervi qualcosa, ma chiacchierare con voi: fare pratica dell’Inglese, conoscere di più sul vostro Paese o, semplicemente, mostrare la loro “modernità” e fare sfoggio della loro conoscenza della situazione geopolitica europea.
Proprio così: gli Iraniani sono mediamente colti, istruiti, hanno un livello di conoscenza generale di quello che succede nel Mondo sicuramente più elevato dell’Europeo medio (ad esempio sapevano i nomi dei nostri ministri o del sindaco di Milano e non vi nascondo che, in alcuni momenti, le loro domande hanno minato la mia autostima per quanto riguardava il mio bagaglio culturale!)
Vorrei inoltre rassicurare anche sull’atteggiamento dei funzionari pubblici. Appena arrivata all’aeroporto mi aspettavo grandi perquisizioni e controlli su libri “proibiti” o giornali che avrei potuto introdurre nel Paese. In realtà, forse per la prima volta al mondo, il funzionario che ha controllato il mio visto e il mio passaporto, mi ha salutato per nome di battesimo con un “Valeria, Welcome in Iran”.. e no! non l’ha fatto solo con me perché sono simpatica! Ho visto che era una prassi con tutti i turisti.
Ovviamente, come in ogni viaggio, è però opportuno seguire le leggi e le usanze del Paese che si visita. I funzionari potrebbero non essere altrettanto gentili se vi trovassero a bere alcool di contrabbando, visto che le bevande alcoliche sono vietate per legge in tutto il Paese.

2. Gli Iraniani sono terroristi
Questa è la tesi attuale del Presidente Trump, che ha inserito i “Guardiani della Rivoluzione” iraniani nell’elenco delle organizzazioni terroristiche,
E’ opportuno fare alcune precisazioni:
1) E’ vero, in Iran la religione sembra avere un ruolo preponderante. Il peso e il controllo da parte della religione hanno, però, una valenza soprattutto “pubblica”. Come ha ben sintetizzato la mia guida di Teheran: “c’è molta differenza tra gli atteggiamenti e quello che si mostra in pubblico e quello che, invece, succede nel privato delle case” . Se in tutto l’Iran non ci sono discoteche, è nelle case private che i giovani si scatenano, con ragazze in abiti succinti e molto alcool che scorre
2) L’iran è un Paese musulmano. Il 90% (i dati non sono precisi) del mondo musulmano è Sunnita. L’Iran è Sciita, quindi ha sempre costituito una minoranza all’interno dell’Islam. Inoltre non è un Paese Arabo. Gli Iraniani sono persiani, le loro radici sono Indoeuropee, anzi, il nome “Iran”, deriva proprio dalla parola “Ariano”. Provate a chiedere che opinione hanno gli Iraniani degli Arabi… e ne sarete sorpresi
3) L’Iran non ha nulla con fare con l’ISIS né con gli attentati che derivano da questa matrice (gli attentatori dell’ISIS non sono sciiti e, nessuno di coloro che sono passati alla storia per qualche triste attacco, era di nazionalità iraniana). Certamente il nome dell’Iran non può essere non associato a Hezbollah, il movimento libanese sorto durante la guerra civile. La valutazione da parte dell’Europa di Hezbollah è tuttavia controversa, al punto che L’Unione Europea, insieme ad Australia, Nuova Zelanda e Regno Unito, considerano un’organizzazione terroristica solo il braccio armato di Hezbollah, e non anche quello politico. L’Iran, quindi, ha poco a che fare con il fanatismo delle cosiddette “Bandiere Nere”.

3. In Iran c’è la guerra.
L’Iran è stato in guerra con l’Iraq. La guerra è però terminata alla fine degli anni Ottanta.
L’Iran, quindi, non è un Paese in guerra. Ci sono stati cenni di tensione nel Golfo di Hormuz, che è peraltro distante oltre 1.200 km da Teheran. La guerra c’è stata in Iraq e in Afghanistan, due paesi confinanti con l’Iran, ma, quest’ultimo non è stato coinvolto.
Vorrei inoltre sottolineare che l’Iran è un Paese immenso, grande 5 volte l’Italia. Il tour della Persia classica che viene comunemente fatto dai turisti tocca destinazioni che sono lontanissime dai confini del Paese.
Anche la Farnesina, sul sito di Viaggiare Sicuri, sottolinea di prestare attenzione solo nel recarsi in zone entro i 10km dal confine con l’Iraq o in alcune regioni al confine con l’Afghanistan (regioni desertiche dove il problema è costituito più che altro dai contrabbandieri di oppio).
L’Iran e le donne: la questione dell’obbligo del velo
Arriviamo all’annosa questione delle donne e dei loro diritti.
Non voglio dire che sia tutto “rose e fiori”, ma fare un’analisi obiettiva e realistica di un problema complesso. Anche in questo caso, credo che i media abbiano contribuito a creare un po’ di confusione su quello che vi aspetterà nella realtà, se deciderete di andare in Iran.
L’obbligo del velo esiste, per qualsiasi donna, anche quelle Occidentali. La legge dello stato è infatti la legge islamica e, quindi, le donne devono coprire le forme e i capelli, visti come “arma” di seduzione.
Detto questo, nessuno vi chiederà di intabarrarvi in burka o non dovrete essere terrorizzate da ciuffi di capelli ribelli. Scoprirete presto che, soprattutto nel caso delle giovani delle grandi città, il velo è portato spesso in modo vezzoso e lascia i capelli più scoperti che coperti. La gran parte delle ragazze, peraltro, veste alla moda, con Jeans attillati, è molto curata e soprattutto molto truccata.
Le donne iraniane, nel contesto del mondo musulmano, godono sicuramente di ampia libertà, se messe a confronto con altri Paesi: lavorano (tanto), studiano, occupano spesso ruoli prestigiosi, possiedono aziende e affari.

E per le donne che vogliono viaggiare da sole in Iran è pericoloso?
Ovviamente il malintenzionato ci può essere in ogni luogo del mondo, anche nel mezzo dell’Antartide. Ho conosciuto ragazze che si muovevano da sole in Iran, in ostelli e sui mezzi, senza difficoltà, ma incontrando, anzi, aiuto e supporto da famiglie in giro per il Paese.
Ripeto quanto ho detto sopra: la cultura persiana è peculiare. Le donne sono rispettate e difficilmente approcciate da un uomo. Basti pensare che tradizionalmente gli uomini non dovrebbero nemmeno stringere la mano a una donna che non conoscono e che non è della famiglia. In questo contesto sociale, i rischi di molestie sono tendenzialmente bassi, anche se io sconsiglio sempre (ma questo vale in ogni luogo) di trovarsi da sole con uomini che non si conoscono, soprattutto in altri contesti culturali, in cui possono essere più facili dei rischiosi fraintendimenti.
Spero di aver contribuito nel mio piccolo a fare un po’ di chiarezza e di aver smontato alcuni dei dubbi legati all’affrontare un viaggio in questo straordinario Paese.
Se, a questo punto, vi state chiedendo se è fattibile viaggiare in Iran fai da te o se è meglio scegliere dei viaggi organizzati, leggete il post che ho scritto ad hoc!
Una cosa però non mi è chiara: ma quindi l’alcool dove se lo procacciano? Sono troppo curiosa, hai avuto qualche soffiata al riguardo? 🙂
Certamente 😉
Contrabbando clandestino dai Paesi confinanti e produzione casalinga (con vari tipi di frutta… ad esempio ho assaggiato una specie di liquore di ciliegia… ma non posso dire dove)
Grazie Grazie Grazie. Ce ne fossero di post come questo. Non sono mai stata in Iran, ma non hai idea di quanto vorrei andarci e faccio una fatica boia a convincere il mio compagno. Gli farò leggere questo post!
Mi offro come testimonial se serve a convincerlo 😉
Molto interessante il tuo articolo su una meta un po’ insolita , ma che mi sembra molto affascinante
a me è piaciuta tanto e mi spiace molto vedere i problemi che la popolazione deve incontrare a causa di questioni geopolitiche più “grandi” di loro.
Ti è capitato, per caso, di avere a che fare con il visto per paesi come Israele o gli USA dopo aver visitato l’Iran? Come ti sei comportata?
Sono stata in Iran due mesi fa, quindi al momento non ho esperienza diretta (sono stata in Israele e negli Usa prima).
Innanzitutto è opportuno specificare che in ingresso in Iran non viene apposto alcun timbro sul passaporto, quindi da una sola analisi del passaporto non si evince che sei stato in Iran. Mi sono già informato con il consolato USA per eventuale reingreessi nel PAese: non si può entrare negli USA con il semplice ESTA, ma è necessario richiedere il visto di tipo B. A parte il costo e la scocciatura di dover perdere mezza giornata per andare al Consolato, con il visto di tipo B peraltro poi sei a posto per 10 anni. Per Israele, invece, non è necessario alcuni tipo di visto e teoricamente l’entrata in Iran non pregiudica l’ingresso, se vogliono ovviamente diventa motivo per un controllo più approfondito in ingresso.
Ciao Valeria, articolo olto interessante. L’Iran è una delle mete nella mia wishlist dei prossimi viaggi. Piano piano sale su di posizione e non vedo l’ora di partire. Un abbraccio!
E’ davvero unica, peccato che i recenti fatti internazionali non aiutino il turismo e la sua fantastica popolazione!