Una delle questioni sempre aperte quando studio un itinerario con clienti che vogliono fare un safari in Sudafrica è quella relativa alla scelta del “dove”. Il Sudafrica è ricco di parchi naturali in varie zone. La maggior parte dei visitatori atterra a Johannesburg, percorre in auto la Panorama Route e poi sceglie di fare un safari o all’interno del Parco Kruger o in una delle riserve limitrofe.
Vediamo insieme le differenze e le peculiarità di queste due modalità di safari.
Safari al Kruger: il parco nazionale per eccellenza
Il Kruger National Park è la più estesa riserva faunistica del Sudafrica e anche il primo parco nazionale a essere stato costituito negli anni Venti del Novecento.
Come dice il nome, si tratta di un parco ad amministrazione pubblica.
Qui gli animali sono assolutamente allo stato naturale e liberi di spostarsi e migrare come vogliono, al punto che ora il Kruger è parte di un parco transfrontaliero più ampio che comprende Zimbabwe, Mozambico e il piccolo e-Swatini.
Cosa significa fare un safari al Kruger? Essenzialmente che ci si può muovere tanto, vedere paesaggi anche molto diversi e potenzialmente passare numerose notti qui, anche cambiando zona di pernottamento.
Le sue dimensioni e il gran numero di animali fa sì che qui, rispetto invece alle riserve private di cui parlerò poi, si abbia la possibilità di incontrare grandi branchi e mandrie di animali, anche con decine di capi: esperienza che invece risulta difficile nelle riserve.
Safari in self drive o guidati?
Se deciderete di includere il Kruger nelle vostre esperienze di safari in Sudafrica, potrete anche visitarlo fai da te con la vostra auto. Le strade principali sono addirittura asfaltate. Da qui poi si dipartono altre strade sterrate, la maggior parte delle quali sono comunque percorribili con un’auto berlina normale. In altri casi, altri percorsi necessitano di un 4X4.
L’esperienza di diventare dei provetti rangers è sicuramente stimolante: occhi e orecchie tese a scrutare la savana e qualsiasi piccolo movimento che possa indicare l’appropinquarsi di un branco di animali o di un felino nascosto dall’erba.
La risorsa fondamentale è la pazienza: gli avvistamenti più emozionanti li ho fatti dopo diverso tempo ferma in attesa vicino a una pozza d’acqua, sicura che, prima o poi, qualche abitante del parco sarebbe venuto ad abbeverarsi.
Se non siete soddisfatti di quello che avete avvistato da soli, potrete comunque partecipare ai safari guidati organizzati con le esperte guide del parco.
I safari guidati sono anche l’unica modalità per potere fare l’esperienza in notturna: dopo il tramonto, infatti, nessuno può circolare privatamente nel parco.
Dove dormire al Kruger: dentro o fuori dai gate?
Il parco ha tutta una serie di campi e strutture disseminate lungo le varie aree. Il Kruger, infatti, è divisibile in 3 parti: la zona settentrionale, meno battuta, la parte centrale, più ricca di acqua, e la parte sud, dove si concentrano la maggior parte dei gate di ingresso. I felini si trovano soprattutto nella parte centro-sud.
I rest camp del Kruger sono costituiti di solito da bungalow e rondavel (possiamo considerarle delle capanne in muratura), solitamente con cucine attrezzate, verande e spazio per il barbecue (i Sudafricani impazziscono per il cosiddetto “Brai”).
Il vantaggio di alloggiare nei Rest Camp all’interno del Kruger è innanzitutto l’essere circondati dal Parco, e, se si sceglie di spostarsi di giorno in giorno in camp differenti, la possibilità di scoprire anche regioni diverse, cosa impossibile se si deve entrare e uscire sempre dallo stesso Gate a inizio e fine giornata, viste le dimensioni del parco.
Le strutture non sono però molto lussuose e sono da prenotare molto in anticipo. Se è vero che sono spesso costruite vicino a pozze d’acqua per favorire gli avvistamenti, è anche vero che, dall’orario di chiusura dei cancelli, sarete comunque obbligati a rimanere all’interno del vostro campo.
Un piccolo suggerimento personale: tra i vari rest camp, molto bello per la sua posizione panoramica sul fiume è l’Olifants.
Una soluzione alternativa può essere quella di dormire nelle cittadine che sono nate nella zona dei vari gate di accesso al parco, come ad esempio Phalaborwa e Hazyview. Qui troverete abbondanza di lodge e hotel per tutte le tasche, potrete essere all’entrata del Kruger in pochi minuti e iniziare così di buon mattino la vostra avventura. Per chi non vuole guidare, è possibile comunque fare safari che partono dalla reception del parco o partecipare a quelli organizzati dalle strutture.
Safari nelle riserve private
Le riserve private sono immensi territori di proprietà privata. Sono quindi spazi molto estesi, ma comunque recintati, con un numero di capi comunque limitato e contingentato.
A questa descrizione, fanno eccezione alcune riserve private attigue al Kruger, che non hanno nessuna recinzione con il parco: gli animali del Kruger quindi possono liberamente entrare e uscire da queste riserve. Questo è il caso, ad esempio, di Timbavati e Sabi Sand, che hanno, proprio per questo, dei costi stratosferici, rispetto alle altre riserve più piccole e separate.
I contro relativi alle riserve private sono che, per i veri puristi del safari, questa è un’esperienza meno autentica rispetto a un parco naturale. Qui, inoltre, è impossibile vedere le mandrie da centinaia di esemplari che si possono incontrare, se si è fortunati, nel Kruger. D’altra parte però, le dimensioni e la presenza dei ranger fanno sì che gli avvistamenti, anche di animali più schivi e timidi, come leopardi e ghepardi, siano più facili e probabili.
Le riserve ospitano di solito lodge esclusivi, con tutti i comfort, ma spesso costruiti in modo da stupire il visitatore e da dare la classica esperienza di Africa dell’immaginario comune: una cena intorno al fuoco, un bungalow con veranda panoramica e antilopi che si possono vedere dalla finestra, una tenda arredata come ai tempi degli esploratori coloniali. I costi sono mediamente più alti rispetto ai normali hotel e lodge che si trovano fuori dal Kruger.
Nelle riserve private NON è possibile fare safari in self drive, ma tutto è organizzato dal lodge che vi ospita: sono previsti due safari (definiti qui “game drive”), uno all’alba e uno nel tardo pomeriggio. Nel resto del tempo sarete coccolati con colazioni, snack e cene. Il soggiorno è in pensione completa: durante le vostre giornate qui, infatti, non uscirete dalla riserva per cena, ma lascerete l’auto alla reception, per riprenderla soltanto alla vostra partenza.
Migliori riserve private nell’area del Kruger
Le due riserve citate sopra sono ovviamente tra le migliori per chi vuole vivere un’esperienza che unisca entrambi i punti di forza delle due modalità: comfort e ranger guidati di un lodge di lusso, con animali e panorami del Kruger.
Come detto, però, queste riserve ospitano alcune tra le strutture più costose di tutto il Sudafrica.
In alternativa, ci sono riserve più piccole che offrono pacchetti di 2 giorni, tutto compreso, a dei costi più accettabili. Io sono stata nelle riserva di Makalali e sicuramente vedere i ghepardi e i leoni subito dopo la caccia è stata un’emozione impagabile. Spesso propongo ai mie clienti, inoltre, Shiduli Private Game Lodge nella Karongwe Game Reserve, proprio perché ha un ottimo rapporto qualità- prezzo.
Volete partire per un viaggio in Sudafrica? Vi posso aiutate con le prenotazioni e l’itinerario.
Qui trovate un esempio di pacchetto di viaggio per il Sudafrica.