Gran parte dei templi, dei luoghi religiosi e delle città più belle del Nepal si trovano concentrati nella Valle di Kathmandu e sono quindi raggiungibili con escursioni giornaliere dalla capitale, senza bisogno di ulteriori spostamenti e cambi di hotel. A pochi chilometri da Kathmandu si erge però un’altra cittadina, Bhaktapur, la “Città dei Devoti”, che può essere una valida alternativa come base di appoggio per esplorare la regione.
A chi mi chiede, quindi, se sia meglio dormire a Kathmandu o Bhaktapur dico sempre: “la risposta giusta è dipende!”
Cerco però di spiegarvi il perché, in modo che potete prendere le vostre decisioni.
Kathmandu e Thamel
Kathmandu è una grande città, incasinata, polverosa e brulicante. I turisti spesso soggiornano nel quartiere di Thamel. Thamel è una zona che ormai si è sviluppata a uso e costume dei turisti occidentali: piena di locali, hotel e ristoranti.
L’area è, inoltre, a breve distanza da Durbar Square, la piazza principale della città, raggiungibile con una passeggiata di circa 15 minuti a piedi. Qui si concentrano un numero impressionante di templi, oltre al Palazzo Reale, a cortili e giardini.
Kathmandu è quindi da scegliere da chi magari viaggia da solo e cerca la compagnia di altri viaggiatori, da chi ha bisogno di organizzare parte del suo viaggio, proprio perché qui si concentrano tutte le agenzie di viaggio della città o da chi cerca anche divertimento e movimento.
Bhaktapur: il fascino di un museo a cielo aperto.
Molto più affascinante è sicuramente la cittadina di Bhaktapur, a circa 15 km da Kathmandu (e una meta imperdibile comunque da visitare dalla capitale). Il centro della cittadina è ben celato e raccolto, non a caso costituisce un’attrazione di per sé, dal momento che è necessario pagare un biglietto di accesso per entrarvi (ai tempi del mio viaggio, il costo era di 15 dollari, con però possibilità di comprare biglietti scontati per più giorni).
Le vie di Bhaktapur sono strette e piene di templi e botteghe tradizionali. Le offerte di hotel e ristoranti per i turisti sono decisamente più limitate, ma passare la notte qui, quando la gran parte dei turisti giornalieri se n’è andata, è davvero un momento “wow”, perché sembra di fare un lungo viaggio indietro nel tempo, all’epoca di cavalieri, principi e storie leggendarie.
Bhaktapur è quindi da consigliare a chi ad esempio viaggia in coppia e cerca un luogo più tranquillo e forse più autentico o comunque dall’aspetto più retro e tradizionale.
Dove dormire a Bhaktapur
La soluzione per pernottare qui che mi sento di consigliare è il Planet, del mitico Francesco. Sebbene l’anima del Planet, il buon gestore Yam, ci abbia lasciato, il luogo è un raggio di sole anche nelle giornate in cui la nebbia scende dalle montagne. La semplicità delle camere è compensata da una pulizia immacolata e da un’accoglienza familiare.
Il personale può darvi una mano anche a organizzare attività e visite, perché dispongono di autisti.
Parte del Planet è anche il ristorante La Bella Nepali, semplice, abbondante e soprattutto interessante, perché offre piatti bizzarramente fusion: vi potrà quindi capitare di mangiare cotolette alla milanese (di pollo) insieme a riso al curry o basmati.
La struttura è piccolina e con un limitato numero di stanze, è ormai molto nota tra i turisti italiani e è spesso occupata da habitue o da turisti ricorrenti, quindi vi consiglio di prenotare per tempo.
Il Planet si trova in una zona molto tranquilla, in uno spiazzo aperto all’interno di una grande giardino, fuori dal centro storico di Bhaktapur. Potrete comunque raggiungere le porte di ingresso della città con una passeggiata di circa 15 minuti.