Matera è una città tutta da fotografare, arroccata com’è sulle pendici della sua gravina. Per scoprire il migliore panorama di Matera , il metodo migliore è perdersi senza meta tra le sue strade e le sue piazze.
Per chi ha poco tempo e vuole seguire un itinerario collaudato, ecco un elenco dei luoghi imprescindibili per fare fotografie incredibili dei suoi Sassi.
Sant’Agostino – Il punto di accesso
Parto dalla bella chiesa di Sant’Agostino perché, se dormirete nel Sasso Barisano, la zona secondo me meno turistica, probabilmente arriverete a Matera proprio da questa parte.
Potrete lasciare l’auto nelle vie appena dietro, ad esempio cercando un parcheggio in Via Piave, e avere un primo assaggio visivo della città.
Da qui potete scendere rapidamente a piedi fino al cuore del Sasso Barisano.
Il Convento è costruito proprio a ridosso della gravina, termine italiano per fare riferimento a canyon tutti nostrani creati dall’azione erosiva di torrenti e ristagni di acque nel particolare territorio carsico delle Murge.
Porta Pistola – a cavallo tra i due Sassi
Scendendo le scalinate che da Sant’Agostino vi portano nel punto più basso di Sasso Barisano, proseguite sulla lastricata via d’Addozio e sulla via principale, Via Fiorentini, fino ad arrivare su Via Madonna della Virtù, che è un po’ una sorta di circonvallazione o, per usare una descrizione più poetica, una sorta di lungomare che costeggia il torrente Gravina.
Questa è la via più semplice per passare da un Sasso all’altro. Forse non è la più corta, nel senso che salendo e scendendo tra vicoli e scalette magari si fa prima, ma sicuramente il percorso è lineare e, se, come me, avete problemi di orientamento (e Matera è un labirinto), riuscirete in questo modo a evitare di perdervi.
Il percorso lungo la Gravina è molto bello. Incontrerete anche l’orologio disciolto. opera arcinota di Dalì. Arriverete poi a uno slargo (che oggi è un grande parcheggio). Questa è Porta Pistola, l’antica porta della città.
Qui potrete affacciarvi sul canyon e sul famoso ponte tibetano che collega i due versanti e cominciare ad abbozzare lo sguardo sull’altro Sasso, che io ho trovato un po’ più chic e, forse, meno autentico: il Sasso Caveoso.
Se volete scendere al Ponte Tibetano il percorso parte proprio dalla fine della spianata. Per arrivare al Ponte, calcolate una ventina di minuti (in discesa).
Io ho trovato suggestivo percorrere la strada fino a Porta Pistola nell’ora del tramonto: l’imbrunire colora la gravina con diverse sfumature e le luci del Sasso cominciano ad apparire come in un Presepe automatizzato.
Santa Maria De Idris – la scalata panoramica
La strada prosegue con un ribaltamento di prospettiva: svoltato l’angolo a Porta Pistola ci si ritrova nel Sasso Caveoso che accoglie il visitatore con la Chiesa di San Pietro Caveoso. La Chiesa è costruita in una specie di balconata resa accecante dal sole, che, invece che affacciarsi sul mare, si affaccia sulla Gravina.
Non fermatevi qui, ma salite subito sopra, per una vista migliore, a Santa Maria de Idris e San Giovanni in Monterrone. I due complessi sono interessanti innanzitutto perché sono un esempio di Chiese Rupestri. Santa Maria de Idris infatti è incastonata nella roccia del Monterrone e contiene il “passaggio segreto” che porta alla più interna, segreta e oscura Chiesa di San Giovanni.
Passeggiate tra le rupi e seguite il percorso panoramico per vedere Matera da mille prospettive, passate dietro a San Pietro per una visuale ancora più ravvicinata del Sasso Caveoso.
Attraversate il Sasso Caveoso per risalire verso l’alto e verso il centro città.
Piazzetta Pascoli: un vero e proprio balcone
Si tratta sicuramente di uno dei luoghi più noti e panoramici.
Proprio a fianco del Palazzo Lanfranchi e della “Goccia”, la scultura dell’artista giapponese Kengiro Azuma, trovate una ringhiera. Affacciatevi e avrete la visuale sulla Civita, il nucleo antico e sopraelevato della città, la Cattedrale e il Sasso Caveoso.
Qui potrete rilassarvi in uno dei tavolini sulla Piazza o addentrarvi un poco tra i vicoli discenti per scegliere un ristorantino con vista panoramica.
Belvedere Guerricchio: il migliore panorama di Matera
Questo Belvedere, situato in Piazza Vittorio Veneto, è strategicamente costruito per offrirvi una vera e propria cartolina di Matera. I tre archi che compongono la balconata costituiscono una cornice perfetta del quadro che vi si apre di fronte.
Cos’ha di speciale questa prospettiva della città? I Sassi sono quasi alla stessa altezza dello sguardo del visitatore: avrete quasi la sensazione di essere immersi nell’ocra delle sue costruzioni.
Il consiglio della Travel Coach
La valorizzazione di Matera: come i punti di debolezza possono diventare risorse
La storia di Matera mi ha molto colpito. Non la conoscevo. Una visita a casa Noha può essere illuminante a questo scopo. Matera era la vergogna d’Italia meno di cento anni fa. La vita nei Sassi era insalubre, misera. Tutto l’opposto rispetto all’atmosfera che si respira oggi in uno dei tanti Boutique Hotel che hanno fatto della particolare conformazione dei Sassi la loro risorsa unica e non sostituibile.
Quanti di noi si lamentano dei propri difetti e non accettano alcune caratteristiche personali, considerate come elementi di debolezza?
Alleniamoci a cambiare prospettiva, come ci insegna la storia di Matera, e capire invece come possiamo valorizzare quei nostri tratti, che magari non sopportiamo, ma che ci rendono unici e che possono nascondere tesosi preziosi.
Siete timidi e in gruppo non vi esponete? –> Magari lo fate perché preferite osservare e studiare la situazione. Siete quindi analitici e buoni osservatori e magari avete una marcia in più nell’inquadrare una situazione, un gruppo di lavoro, un’organizzazione, rispetto a chi “si butta”.
Siete ansiosi e pensate sempre al peggio? –> Di fronte alle difficoltà reagirete subito perché siete mentalmente preparati. Non ditemi che la vostra ansia anticipatoria non vi ha portato a ipotizzare anche un piano B (o anche C e D), nel caso le cose si mettessero male.
Vi hanno detto che sembrate troppo arroganti? –> E se foste semplicemente molto sicuri di voi stessi? Nella nostra cultura prevale il cosiddetto understatement, è buona educazione, cioè schernirsi, ad esempio quando riceviamo un complimenti o dimostrarsi umili. Questo atteggiamento sarebbe inconcepibile in un’altra cultura, come ad esempio quella Americana, dove conta mostrare i propri traguardi e successi. Motivo per cui molto spesso noi siamo portati a valutare persone che fanno parte di quella tradizione come eccessivamente esibizionisti o sfrontati.
Sara Bontempi
A settembre passerò in giornata a Matera e cercavo proprio i punti perfetti per le migliori fotografie, visto che non avremo tempo per visitarla attentamente! Grazie per questo articolo.
Valeria
Perfetto!