Ventotene: dove si trova
Ventotene fa parte, insieme alla vicina Santo Stefano, del gruppo di sud-est delle isole ponziane. Si tratta di un arcipelago al largo del golfo di Gaeta, posizionato nel Mar Tirreno, quindi, a metà strada tra Lazio e Campania. Ventotene, in particolare, è una piccola isola, lunga appena 3 km, che è equidistante da due sorelle maggiori: Ponza e Ischia.
Rispetto a queste, è meno interessata dal turismo di massa: qui la vita scorre pacata, tra mare e rocce. Ventotene ha, infatti, origine vulcanica e costituisce l’estremità emersa di un antico vulcano. Questo si può notare nel tufo, la pietra che caratterizza l’isola e che le dà un colore intenso, come il blu del mare che lo riflette.
Il tufo modella e segna l’isola. Lo fa nelle falesie, come quella che sormonta Parata della Postina, una minuscola baia, raggiungibile solo dal mare, e lo fa nelle forme levigate dall’acqua e dal vento che caratterizzano Punta Eolo, l’estremità settentrionale dell’isola.
Come arrivare a Ventotene
Per le sue dimensioni e caratteristiche, l’isola è un’ottima scelta per un’escursione in giornata dalle località vicine: traghetti in partenza per Ventotene si possono prendere dalla vicina Ponza, oppure dalla costa, come ad esempio Napoli, Terracina o Formia.
Teoricamente (con l’esclusione della stagione estiva) è possibile portare l’auto, ma è sconsigliato vista la struttura dell’isola.
Una volta sbarcati al porto turistico, sarà possibile ammirare tutta Ventotene in maniera decisamente slow ed eco-friendly, a piedi o in bici (che è possibile caricare sui traghetti).
Chi viene a Ventotene per conoscere calette e spiagge, potrà affittare dal porto imbarcazioni di diverso tipo.
Tra esili e ville: cosa non perdere a Ventotene
La storia di Ventotene è da sempre legata alla storia degli esili e dell’allontanamento. Fu proprio in quest’isola che diversi imperatori romani inviarono le nobildonne della famiglia, ree di condotte immorali. Ci fu Giulia, la figlia di Augusto, seguita poi dalla famosa Agrippina, nipote di Tiberio, e da Ottavia, moglie di Nerone.
In tempi più vicini a noi l’isola è diventata terra di confino per coloro che erano oppositori del Fascismo. Qui ha passato due anni anche Sandro Pertini, l’ex presidente della Repubblica.
Vista la storia dell’isola, non sorprende che in pochi chilometri quadrati si possano vedere così tanti segni dell’epoca romana.
In primo luogo spicca il Porto Romano, cuore nevralgico di Ventotene, da cui si diramano stradine e abitazioni colorate. Si tratta di un’opera ingegnosa, scavata nel tufo, che ancora oggi ospita il porto moderno, perfettamente inglobato, con i suoi negozi e uffici, nelle grotte di tufo create dagli antenati latini. All’imboccatura del porto si possono ancora vedere le bitte a cui erano ancorati i mercantili romani.
L’altra opera di ingegneria romana sono le cisterne che caratterizzano l’isola, indispensabili in una località che non aveva fonti di acqua dolce. Oggi rimangono La Cisterna di Villa Stefania e quella dei Detenuti, visitabili con accesso guidato e ancora perfettamente conservate.
Il simbolo della Roma imperiale è però Villa Giulia, costruita in maniera scenografica sulla già menzionata Punta Eolo, come residenza di Augusto. Rimangono ancora visibili i locali delle terme, indispensabili nella vita sociale romana.
Coloro che sono interessati agli aspetti naturalistici, oltre alle spiagge, potranno visitare Il Museo della Migrazione e Osservatorio Ornitologico di Ventotene, l’unico di questo genere in Italia. Vale la visita anche solo la vista dal punto di osservazione sulla terrazza panoramica che si protende sul mare. L’isola, infatti, è parte, insieme alla vicina Santo Stefano, di un’area marina protetta ed è quindi un luogo interessante anche per le immersioni e il turismo subacqueo.