Il Brasile è un Paese enorme, difficile da approcciare in un viaggio solo. Se amate come me il Sud America e state cercando di delineare un itinerario per il vostro primo viaggio in Brasile, che tocchi le località imperdibili del Paese, questo post fa al caso vostro.
Il mio itinerario in Brasile: i perché della scelta
Per la mia prima volta in Brasile, ho cercato di includere alcune città principali e di mischiarle con quelle che sono le meraviglie naturalistiche più note, in modo da creare un viaggio variegato, che mi desse un assaggio dei differenti gusti di questo Paese – Continente.
L’altro elemento da considerare è la logistica: ho dovuto scegliere regioni tra loro collegate con voli interni. E’ impossibile muoversi in Brasile, senza prevedere molti voli. Le distanze sono enormi: non è ipotizzabile fare i collegamenti via terra, a meno che non concentriate il viaggio in uno o due stati (da Rio a Salvador ad esempio la distanza è di quasi 2.000 km ). Le varie tappe del mio viaggio sono state quindi disegnate e ordinate proprio in funzione dei voli interni e degli operativi migliori tra le varie località di accesso principali.
Vi può venire in aiuto acquistare il Brasil Pass per ottimizzare la spesa dei voli necessari.

Rio: la città meravigliosa
Rio è imprescindibile. Si tratta di una delle città più belle che io abbia mai visto: scenografica, drammatica, sorprendente. Il vostro viaggio in Brasile potrebbe partire da qui, visto che è una delle città meglio collegate, insieme a Sao Paulo e Fortaleza, all’Europa.
Quanto tempo passare a Rio? Consiglio almeno 3 o 4 notti.
Una giornata intera infatti sarà dedicata alla salita al Corcovado per un saluto al famoso Cristo e, poi, in funivia al Pao de Azucar, l’altra altura famosa in città. Da qui la vista lascia senza fiato ed è facile attardarsi ad ammirare la città ai propri piedi.
Il secondo giorno potrà essere dedicato a scoprire le spiagge più famose, Copacabana e Ipanema. Prendetevi almeno una mattina per fare vita da vero Carioca: andate in spiaggia e scoprirete che qui si fa qualsiasi cosa, si chiacchiera, si fa musica, ci si allena: la spiaggia a Rio è come una grande piazza di paese. Nel pomeriggio potreste dedicarvi a uno dei quartieri della città. Prendete il bondinho, il tradizionale tram giallo, per una corsa sino a Santa Teresa. Per me è stata una delle zone più belle e autentiche, al punto che ho scelto di dormire proprio qui, durante il mio soggiorno a Rio, in una bellissima villa liberty convertita in Bed&Breakfast. Sicuramente non può poi mancare la foto di rito alla coloratissima scalinata Selaron, nel quartiere di Lapa, che poi al venerdì sera diventa il fulcro della musica samba e bossanova dal vivo.
Se avete ancora un giorno a disposizione potete scoprire il Centro Storico di Rio, con i suoi caffè bohemienne e il fascino un po’ decadente. Il Centro è da evitare durante i week-end i quanto uffici e negozi sono chiusi e diventa deserto. L’altra mezza giornata può essere utile per scoprire un altro luogo, autentico e meno patinato, ma parte integrante della cultura e dell’anima della città: la favela di Rocinha. Sono stata combattuta sulle escursioni di questo genere, che spesso assumono la forma di visita a uno “zoo umano”. Ho scritto un articolo ad hoc dedicato a Rocinha.

Iguazu: la forza della natura nelle cascate più belle del mondo
Se non le avete visitate in occasione di un viaggio in Argentina (le cascate segnano infatti il confine tra i due Paesi), le cascate di Iguazu vanno assolutamente incluse.
Il tempo standard da passare qui è di 2 notti, facendo magari attenzione a prenotare il volo di partenza nel primo pomeriggio per avere una mattina in più a disposizione.
Ho avuto la fortuna di vedere le Cascate del Niagara e quelle Victoria in Africa e posso dire che quelle di Iguazu sono forse quelle più spettacolari.
Il lato argentino è più esteso e richiede quindi un giorno intero per la visita. Il parco prevede diversi percorsi panoramici che consentono di visitare le varie cascate che compongono il luog. Si tratta più propriamente infatti di cataratte, che includono quindi diverse cascate. C’è persino un trenino che collega i luoghi più lontani. Tra tutti i punti di osservazione, sicuramente quello più spettacolare è il ponte che si affaccia sulla profonda Garganta del Diablo (gola del diavolo), dove l’acqua delle cascate arriva a bagnarvi.
Tra le varie attività che si possono fare qui vi è anche la possibilità di avvicinarsi al fronte delle cascate su un gommone, per un contatto ravvicinato con l’acqua (portatevi l’impermeabile, perché ci si bagna completamente).
Il lato brasiliano, invece, è decisamente più breve da visitare (l’intero percorso sulle passarelle di legno non vi richiederà più di un’ora), ma altrettanto interessante perché questo versante consente di avere una visuale completa delle cascate nelle loro interezza.
Visto che il passaggio tra i due Paesi è assolutamente rapido e non richiede formalità particolari, consiglio di dormire sul lato argentino, in quanto gli hotel sono decisamente più economici. Entrambi i versanti hanno il loro aeroporto (Foz in Brasile e Puerto Iguazu in Argentina). Dalle altre località del Brasile arriverete direttamente a Foz, ma in 30 minuti sarete nel paese argentino di Puerto Iguazu.

Un assaggio di Amazzonia
Sono stata a lungo in dubbio se includere o meno anche un salto in Amazzonia, in parte perché non è facile da raggiungere e, in secondo luogo, perché fa lievitare i costi del viaggio.
L’Amazzonia può essere approcciata in vari modi, con una crociera sul fiume o, come ho fatto io, arrivando a Manaus e poi scegliendo un lodge all’interno della foresta. Normalmente le strutture turistiche includono anche i trasferimenti via lancia a motore da/per Manaus e una serie di attività in loco (passeggiate nella selva, escursioni notturne di avvistamento dei caimani, visite ai villaggi indigeni circostanti, eccetera).
Certamente non è un modo di vivere l’Amazzonia particolarmente avventuroso, ma si è comunque immersi nella stravolgente forza di questo ultimo baluardo verde.

Salvador de Bahia: l’anima autentica
L’ultima tappa è stata per me lo stato di Bahia. Non tutti lo includono, ma a mio avviso è la vera essenza del Brasile: colorato, nero, storico, creolo. Salvador è la città della Capoeira, di Jorge Amado, delle percussioni…
Il Pelourinho, iconico spazio color pastello, da solo merita la visita e racchiude l’essenza e la storia, degli schiavi e delle piantagioni, del Paese.
Oltre a perdervi per il centro storico, potrete riempirvi di braccialetti colorati alla Basilica do Senhor do Bonfim mischiarvi alla vita locale al Mercado Modelo oppure fare vita da spiaggia a Morro de Sao Paulo.
Se volete abbinare però anche un vero e proprio soggiorno di mare consiglio Praia Do Forte allo scopo, una cittadina prettamente balneare a circa 1 ora di distanza.
Merita una visita, se avete giorni a disposizione, nei dintorni di Salvador, anche Cachoeira, dove il tempo sembra essersi fermato ai tempi delle colonie e della vita nelle piantagioni.

Itinerari alternativi in Brasile
L’itinerario sopra può essere mischiato o allungato con altre località, che possono tuttavia costituire un viaggio a sé: la regione del Nord Est e del Maranhao, con Fortaleza, la frizzante Jericoacoara, per poi arrivare a uno degli spettacoli naturali più belli, insieme a quelli già citati, del Paese: i Lençóis Maranhenses, dove la sabbia del deserto si mischia al blu del mare… ma questo è appunto un altro viaggio!