Come avrete capito, per me viaggiare è uno strumento prezioso di crescita personale.
Uscire dal proprio quotidiano rassicurante, affrontare culture e modi di pensare differenti, sapersela cavare in situazioni e contesti insoliti: tutto questo fa ritornare a “casa” rafforzati e con la “cassetta degli attrezzi” più ricca di risorse.
Cosa c’è quindi di più prezioso per adolescenti e ragazzi che un viaggio, magari senza i genitori? Un momento lontano da casa e dalle dinamiche familiari, un’opportunità per cominciare a capire chi si è e qual è la propria personalità autentica, un’occasione per mettere un tassello verso lo sviluppo dell’autonomia e del senso di responsabilità. Se poi ci si aggiunge anche l’apprendimento dell’Inglese, competenza ormai imprescindibile, ne esce un mix davvero “vitaminico”.
Visti i miei interessi per il viaggio, la formazione dei ragazzi (ve l’ho detto che insegnavo Italiano ai ragazzi stranieri nelle Scuole Superiori?) e la crescita personale, ho accettato di buon grado di presenziare alla presentazione dei Viaggi Di Tels. Ho scoperto effettivamente che questa organizzazione rispecchiava la mia filosofia: viaggio studio come crescita, non solo apprendimento dell’Inglese, ma anche di soft skills utili nella vita, focus su strumenti di intelligenza emotiva.
Così, una mattina di poche settimane fa, in una bellissima cascina biodinamica vicino al Ticino, ho avuto modo di conoscere uno strumento di analisi e classificazione dell’intelligenza e delle modalità di assimilare e utilizzare le informazioni, che non conoscevo: il Metodo TelsTM, liberamente ispirato al Wholebrain Model del dott. Herrmann.
Secondo il modello di Herrmann, ognuno di noi ha uno stile di pensiero “preferito” che è solito usare. Comprendere il proprio stile e riconoscere lo stile degli altri, diventa una capacità importante sia a livello di autoconsapevolezza sia per quanto riguarda la capacità di relazionarsi con gli altri.
I Viaggi di Tels, ispirati a questo modello, ne hanno creato uno proprio, che unisce alla teoria dei diversi stili di pensiero, le competenze trasversali e le intelligenze emotive.
Nasce così una mind board immaginaria in cui il nostro cervello è diviso in 4 aree (più una quinta aggiunta da Tels al modello originario) ciascuna contrassegnata da un colore:
Rosso
I soggetti rossi sono caratterizzati da passione, empatia, soddisfazione nel lavoro di squadra, temerarietà; gli aspetti di fragilità sono invece impulsività, imprudenza, aggressività, incostanza.
Giallo
Chi rientra nella categoria gialla ha visione, apertura mentale, creatività, inventiva e intuizione; è carente invece su disordine, perseveranza, concretezza, gestione della frustrazione.
Verde
Le persone che sono definite verdi hanno i propri punti di forza in organizzazione, equilibrio, dialogo, strutturazione, dettaglio ma devono lavorare sull’eccessiva paura del confronto, sulla troppa prudenza, introspezione, remissività, pignoleria.
Blu
Il gruppo blu è rappresentato dagli individui che vantano razionalità, logica, precisione, ambizione ma che hanno difficoltà a gestire eccesso di zelo, competitività, orientamento al risultato, empatia, flessibilità.
La quinta categoria, che rappresenta uno degli sviluppi del metodo TELSTM rispetto al modello di Herrmann è il “silver”, l’argento, il colore che idealmente rappresenta la maturità, la completezza che l’individuo raggiunge nella fase della vita adulta in cui è riuscito, riconoscendole e lavorandoci, a domare tutti gli aspetti negativi dei quattro colori precedenti, dando valore a quelli positivi.
Alla “fotografia” dei modelli di pensiero teorizzata da Herrman, TELS aggiunge il quinto colore che è la dimensione cui tendere come individui, per realizzare i propri talenti, come famiglia per vivere in armonia, e come cittadini per costruire una società più consapevole, inclusiva e armoniosa, nelle tre dimensioni del micro-macro-mega
Io ho scoperto di avere una forte componente “Gialla” e voi dove vi riconoscete?
Tornando ai viaggi studio, l’innovazione del Metodo TelsTM sta nel fatto di aver associato ogni colore a una fascia di età e a una “fase della vita”. I viaggi studio per l’estate sono quindi organizzati per gruppi di bambini e ragazzi di età omogenee e prevedono, oltre all’Inglese, anche varie attività e laboratori finalizzati a rafforzare i punti di forza tipici di quel colore e a smorzare i punti di debolezza che caratterizzano questa fase di vita.
- Dagli 8 agli 11 anni, i ragazzini sono nel pieno del loro “momento” Rosso, fatto di entusiasmo ed emozioni totalizzanti. Ecco che il mood della settimana di Inglese diventa quindi: “riconosci le tue emozioni, cavalca l’entusiasmo e sconfiggi le paure”. Verranno quindi proposte attività volte a incanalare l’energia dirompente di questa età e a trasformarla in creatività.
- Dagli 11 ai 13 anni, nella fase “Gialla” della preadolescenza, i ragazzi sono fatti di sogni. Durante la settimana a Hedge End, in Gran Bretagna, si lavorerà per riempire la loro cassetta degli attrezzi di tecniche e strumenti per trasformare la loro “nebulosa creativa” in progetti concreti e realizzabili
- Dai 13 ai 15 anni i ragazzi vivono il loro momento Verde. Dopo il caos creativo della Fase Gialla, si lavora, quindi, sulla ricerca di equilibrio tra la propria voce e l’affermazione di sé, da un lato, e la voce degli altri dall’altro.
- Dopo i 15 anni (per York) e dopo i 16 anni (per gli Stati Uniti), i ragazzi possono pensare concretamente al futuro e a i suoi sviluppi. Il motto del Blu è “punta all’obiettivo e afferralo” e “individua la tua sfida e giocala”. Oltre a rafforzare la loro conoscenza dell’Inglese, i ragazzi cominciano a fare “i grandi”, mettendosi alla prova con esperienze di public speaking e di personal branding.
A queste proposte, se ne aggiunge una per coloro che sono già esperti, hanno un livello linguistico pari al B2 e vogliono diventare i nuovi leader di domani. Il programma intensivo di 2 settimane si chiama infatti The Leaders Factory e comprende moltissime attività, tra cui anche il confronto individuale con un Coach per capire i propri punti di forza e debolezza e superare i propri limiti e le proprie paure.
In questo modo i viaggi studio diventano veri viaggi di vita: nel bagaglio, oltre all’Inglese, si porta a casa anche la consapevolezza del proprio potenziale. Diventa un’esperienza molto simile a quello che succede durante un percorso di “Travel Coaching” e di Counseling… parola di “Travel Terapista”!!
Per maggiori informazioni sulle partenze e le date, visitate il sito I viaggi di Tels.
Avete capito qual è il vostro “colore prevalente”? Raccontatemelo nei commenti.
In collaborazione con I Viaggi di Tels
Annalisa
Ho due bambini, diciamo ragazzi e stavamo giusto valutando il viaggio-studio, articolo molto interessante!
Sabrina
Ho un ragazzetto adolescente che studia lingue e un idea del genere mi intriga moltissimo. Valuterò sicuramente questa idea
Valeria
io non ho figli, ma mi è sembrato un ottimo percorso.