Un itinerario di due/tre giorni con alcune chicche da fare per una Venezia insolita (e un po’ “glam”) e alcuni musei e gallerie meno famose.
Nel post troverai:
Il primo consiglio: visitarla fuori stagione.
Camminare per le calli, facendosi largo tra la gente non è il massimo: andateci a fine gennaio, appena prima del Carnevale. Gli hotel spesso fanno offerte e i turisti non sono onnipresenti: patirete forse un po’ il freddo, ma anche il clima plumbeo contribuisce all’atmosfera nostalgica di Venezia.
Primo giorno – Venezia e l’arte contemporanea: Punta della Dogana, Palazzo Grassi e un po’ di lusso
Venerdì ore 16. Come dice il nome, l’antico Palazzo della Dogana è diventato un museo che conserva la collazione di arte moderna e contemporanea del magnate Pinault. L’architetto che si è occupato della ricostruzione, il giapponese Tadao Ando, ha mantenuto la struttura, ma ha ricreato spaziose e luminose gallerie che si sono rivelate perfette per l’esibizione delle opere contemporanee.
Da non perdere: la vista sul Canale Grande e la scultura di Charles Ray Boy with frog.
Per informazioni sulle mostre Palazzo Grassi
Venerdì ore 20. E’ ora di cenare. Venezia ha la fama di essere una città in cui la fregatura sui prezzi è dietro l’angolo, complici le notizie che ogni tanto si sentono di conti salati e scontrini gonfiati per i turisti. Se siete alla ricerca di un ristorante per una serata speciale, ma volete essere rassicurati, ecco che vi viene in soccorso l’Associazione dei Ristoranti della Buona Accoglienza, nata per valorizzare la produzione gastronomica lagunare e i cui prezzi medi sono dichiarati e pubblicati.
Venerdì ore 22. Per finire la serata in bellezza (e con lusso), si può fare un salto al bar della Palazzina Grassi, in zona San Marco. La Palazzina è un autentico palazzo del 16° secolo, trasformata in un design hotel da Philippe Starck. Il luogo preferito da Johnny Depp durante le riprese di The Tourist. Si tratta di un hotel a 5 stelle: inutile dire che i cocktail costano quasi come una cena!
Se qualcuno può permettersi anche il soggiorno qui, vi lascio il link
Secondo Giorno – Modernismo, Pesce Fresco e Cicchetti
Sabato ore 10.30. Un salto alla Fondazione Scientifica Querini Stampalia è d’obbligo per chi ama il Modernismo di Carlo Scarpa. Al piano superiore, la biblioteca è un luogo di calma per leggere un giornale e respirare la cultura e la bellezza del luogo. Non dimenticate di ammirare La Presentazione di Gesù al Tempio di Giovanni Bellini.
Sabato ore 12.30. Il pesce non può essere più fresco di quello di All’Arco – Calle de l’Ochialer 436, un piccolo locale proprio a fianco del Mercato del Pesce di San Polo.
Sabato ore 15. La Galleria Internazionale di Arte Moderna Ca’Pesaro è tutta basata sui contrasti: arte contemporanea che si sposa con gli interni Barocchi di marmo, sculture di Rodin, insieme a lavori di acciaio e vetro dello scultore di Liverpool Tony Cragg. Se poi volete perdervi nelle viuzze intorno, si tratta sicuramente di un’area di scorci poco turistici.
Sabato ore 19. Si aprono le danze con Cicchetti e Spritz. Il culto dell’aperitivo qui è sacro. Nei bar più tipici vedrete molti abitanti entrare e chiedere del “solito” o di un bicchierino di vino. Fermarsi in uno di questi locali (o girarne più di uno) è l’ideale per assaporare lo spirito della città. Vi ricordo che lo Spritz è fatto rigorosamente con Prosecco DOC, Aperol e un po’ di soda (non con il Campari!!). Per scoprire cosa sono i cicchetti, leggete il mio post.
Per un’atmosfera giovane e informale consiglio la zona universitaria di Dorsoduro, in particolare nei pressi di Campo Santa Margherita e Campo San Barnaba.
Terzo giorno – In giro per il Ghetto di Venezia
Ore 10. Fate una passeggiata nel Ghetto, a Cannaregio. L’ho trovato un luogo autentico, tranquillo e dal fascino unico. Potete poi rientrare verso il centro o San Marco costeggiando i Canali, con una bella passeggiata lungo le cosiddette Fondamenta. E’ possibile visitare anche il Museo Ebraico e 3 delle 5 sinagoghe del Ghetto.
Per una visita guidata del Ghetto e Rialto, potete cliccare qui.
Per info e indirizzi su cosa e dove mangiare e su dove dormire, potete vedere l’altro mio post (cliccate sul testo in arancio). Presto online
Alcuni suggerimenti proposti sono tratti da 36hours del New York Times.
I miei momenti “wow” a Venezia
- Perdersi tra gli studenti della Ca’ Foscari al sabato sera, nelle strade di Dorsoduro con un bicchiere rigorosamente in mano
- Sentire il peso della storia nella grande piazza del Ghetto Nuovo
- Sentirsi un po’ dei VIP uscendo a cena in vaporetto (funziona come una metropolitana e si possono acquistare comodi abbonamenti giornalieri)
Il consiglio della Travel Coach
Venezia e la nostalgia
Venezia è il luogo struggente dei nostalgici che vivono nel passato, un passato idealizzato che è rifugio, ma anche una barriera a vivere pienamente il presente e il qui e ora.
Nella mia esperienza di Counseling e Coaching, ho visto che la nostalgia diventa un ostacolo soprattutto nella relazione di coppia.
Spesso diventa un rimpianto perenne dei primi tempi di un amore, quelli cosiddetti dell’ innamoramento, quando tutto è nuovo, ci si scopre pian piano, le emozioni sono amplificate e l’indeterminatezza della conquista fa apparire tutto fragile, poco scontato e particolarmente prezioso.
Chi rimane ancorato al sentito dei primi tempi, non considera che la coppia ha un ciclo di vita e un’evoluzione naturale e difficilmente può rimanere cristallizzata al momento dell’innamoramento.
Come un individuo che cresce e che passa dagli sconvolgimenti e dall’idealismo dell’adolescenza a una più pacata maturità, la vita di una coppia passa per varie fasi. L’amore maturo (non nel senso dell’età anagrafica) è stabile, sicuro e per questo duraturo, anche se “meno struggente”.
Venezia quindi può essere la meta di chi cerca le emozioni di un novello Casanova, ma anche delle coppie che hanno superato varie tempeste e varie fasi e possono godere pienamente della presenza, su cui si può contare come un porto sicuro, reciproca.
valeria polverino
Lo Spritz bevuto a Venezia dovrebbe diventare patrimonio Unesco! Scherzi a parte, mi piace molto l’itinerario da te proposto, in 3 giorni sono concentrati i punti più interessanti della città!
Valeria
assolutamente sì, dovremo raccogliere le firme per a proposta all’Unesco! Sono d’accordo! (sarà l’omonimia??)
MARTINA BRESSAN
Non conoscevo l’Associazione dei Ristoranti della Buona Accoglienza: ho guardato il sito internet e sembra davvero un’ottima iniziativa volta a promuovere le tradizioni culinarie della città. Grazie a questo sito ho anche scoperto nuovi ristoranti a Venezia che non conoscevo! Una delle zone che maggiormente amo di Venezia è sicuramente la zona del ghetto: una zona che non perdo mai durante una visita a Venezia.
Valeria
Anche secondo me nel Ghetto si respira un’atmosfera raccolta, che è molto diversa, ad esempio, da quella di San Marco o di altri luoghi più noti.
Portale Venezia
Il Ghetto ebraico quando ci finisci non sembra neanche di essere a Venezia. Vi consiglio di approfittare di una visita guidata prenotando in anticipo, questa visita è disponibile solo a determinati orari e per un gruppo minimo di persone. Ad ogni modo nel sito ufficiale potrete trovare tutte le informazioni di cui avete bisogno.