Qui trovate il mio itinerario in Colombia di due settimane, giorno per giorno, con indicazioni su come ho effettuato gli spostamenti.
Spero lo troviate utile (e in questo caso un commento o una condivisione sono graditi).
Per il mio viaggio in Colombia, ho studiato tanto la destinazione, confrontandomi anche, nei vari forum di viaggi, con persone che, avendo gusti differenti, hanno seguito itinerari in Colombia differenti.
Per consigli e confronti, potete contattarmi tranquillamente. Come sempre metto a disposizione il mio tempo volentieri per una prima chiacchierata e consulenza sui viaggi (o sul viaggio in Colombia in particolare) proprio perché lo studio della destinazione è il primo passo per realizzare il sogno del viaggio.
Come organizzare un viaggio in Colombia: suggerimenti e consigli
La fase più complessa è decisamente la definizione dell’itinerario, quando metti su un foglio tutto ciò che vuoi vedere e cerchi di tracciare “i puntini” tra un luogo all’altro, in maniera sensata e ottimizzando il tempo a disposizione.
Per questo io trovo particolarmente utile, come vi ho già detto quando ho raccontato il mio metodo per organizzare un viaggio “passo dopo passo”, leggermi gli itinerari, giorno per giorno, di altri viaggiatori o di tour operator. Questo mi dà un’indicazione, pratica e immediata, delle distanze e della fattibilità (in termini di tempi di percorrenza) degli spostamenti che ho ipotizzato.
Per questo condivido con voi il mio itinerario in Colombia di due settimane, anche se sono consapevole che ogni viaggio, per essere quello “perfetto” per ciascuno , debba essere “ritagliato” sartorialmente sulle esigenze specifiche e personali. Io sono una persona, ad esempio, che in viaggio è iperattiva e non ha bisogno di riposo. Ci sono altri, invece, che da un viaggio cercano relax e lentezza.. e va bene così.
Prendete quindi il mio itinerario in Colombia con le pinze e usatelo come una base da adattare alle “forme del vostro corpo”, come un abito.
Vi ho già dato delle idee su come organizzare le vacanze in Colombia, in base alle varie e differenti regioni che offre questo Paese: ora passiamo al “day by day”
15 giorni in Colombia: il mio itinerario
Giorno 1: a Bogotà
Se arriverete in aereo dall’Italia, il vostro punto di ingresso sarà questa città. A seconda dell’orario di arrivo potrete o meno avere il tempo di fare un giro nel suo centro storico, La Candelaria.
Giorno 2: il Deserto de la Tatacoa
Il punto di accesso al deserto è il paesino di Villavieja, che è a meno di un’ora da Neiva. Neiva è una cittadina più grande, che ha anche un aeroporto. Dista più di 5 ore in bus da Bogotà, per questo io ci sono arrivata in aereo con volo low cost.
Per ammirare il deserto, calcolate un giorno e mezzo. Il deserto, infatti, è composto da due parti: quella forse più famosa, la Rossa, che è quella più fotografata, e quella Grigia, meno conosciuta, ma bizzarra, dal momento che dà vita a un paesaggio lunare e a rocce dalle strane conformazioni.
Un’esperienza nel deserto
Per il pernottamento, se siete disposti a investire un pochino, vi do una chicca: Bethel Luxury Hotel. Dormire nei suoi “bio eggs”, isolati nella natura e con il deserto davanti, è un’esperienza unica… e i ricordi che rimangono del viaggio, non sono in fondo le “esperienze”? Quei brevi, piccoli momenti, che si sperimentano con i 5 sensi: una vista, un profumo, il suono di un luogo?
Giorno 3: Verso S.Agustin
Dopo un ultimo giro nel Deserto, torniamo in taxi a Neiva, da qui prendiamo il bus del primo pomeriggio per arrivare alla tappa successiva: si va verso le Ande, nel pueblo di San Agustin, famoso per i siti archeologici precolombiani.
Un consiglio pratico
Pitalito è uno snodo più importante rispetto a San Agustin. Da Neiva cercate un bus per Pitalito (sono decisamente più frequenti) e, una volta a Pitalito, troverete dei taxi condivisi per San Agustin.
Giorno 4: a cavallo intorno a San Agustin.
Oggi ci aspetta una bella cavalcata tra le montagne e le aziende di caffè circostanti. E’ l’occasione per visitare i 4 siti archeologici “minori”: El Tablon, La Chaquira, La Pelota y El Purutal, caratterizzati per le grandi statue di figure antropomorfe (dette anche “i Testoni” , secondo mio marito).
Dove pernottare a San Agustin?
Scegliete una Finca. Si tratta di strutture simili a tenute agricole o fattorie, quindi dal contesto più rurale, con magari meno comfort, ma dall’atmosfera agreste.
Io sono stata alla Finca El Cielo. Rimane un po’ lontano dal pueblo, se volete uscire alla sera per mangiare o bere qualcosa, ma è immersa nel verde e ci si sente davvero in pace con il mondo, quando si ammirano le montagne dalla balconata di legno della propria stanzetta.
Giorno 5: verso Cartagena
Purtroppo dobbiamo visitare il Complesso Archeologico di San Agustin sotto una fitta pioggia e soprattutto con il tempo contato. Avevo infatti previsto di effettuare la visita il giorno del mio arrivo, ma ho scoperto solo sul posto che il sito è chiuso di martedì. E in quale giorno della settimana pensate che io sia arrivata?
La visita quindi si è concentrata in una sola mattinata. E’ un vero peccato, perché il sito è veramente grande e le steli con le raffigurazioni sono disseminate su ampi spazi, verdissimi, che è bello attraversare anche solo per fare una passeggiata nella selva.
Nel pomeriggio inizia il lungo viaggio per rientrare verso Neiva, da dove prenderemo un volo per arrivare sulla Costa, nella bomboniera del Caribe Colombiano: Cartagena De Las Indias
Giorno 6: Cartagena
Prendetevi almeno un giorno (ma anche di più) per esplorare questa affascinante città.
Uscite dal Centro (che è bellissimo al punto da essere sin troppo perfetto) e perdetevi nel quartiere di Getsemani (più bohemien) . Fate un giro al tramonto al Castello, per vedere la città nel suo mix antico e moderno.
Un consiglio fuori dai circuiti turistici
Se avete il coraggio di spingervi là dove pochi turisti arrivano, andate al Mercato Bazurto. Ve l’ho già detto? Io adoro i mercati, sono il luogo più adatto per conoscere la cultura di un Paese e per avere uno spaccato socio-antropologico senza uguali.
Giorno 7-8-9: Relax al mare a Isla Barù
In questa zona, così come nelle vicine Isole del Rosario, la vita si svolge nei resort, che possono essere capanne spartane o luoghi decisamente più lussuosi.
Le isole sono raggiungibili in circa 1 ora di lancia veloce dal porto turistico di Cartagena
Giorno 10: Santa Marta
Se prendete il ferry al mattino, potete poi raggiungere direttamente la stazione dei bus di Cartagena e spostarvi per visitare qualche altra località lungo la costa.
Io ho scelto Santa Marta, una sorta di Cartagena più in miniatura e forse più autentica, la città più antica costruita dai colonizzatori in Sudamerica.
Io purtroppo ci sono stata solo una notte come tappa di avvicinamento alla Penisola de la Guajira, all’estremo est del Paese. Merita sicuramente un soggiorno più lungo, se volete anche approfittare per fare una gita al Parco Tayrona. Qui tutte le info anche per visitare il Parco Tayrona
Il consiglio logistico
Anche in questo caso da Cartagena non avevo trovato bus diretti a Santa Marta. Cercate di raggiungere Barranquilla, da cui partono poi numerosi collegamenti per Santa Marta.
Da Cartagena a Barranquilla, ci sono dei veloci taxi collettivi che attendono e “richiamano” i viaggiatori, proprio fuori dalla stazione dei bus. Per ciò state attenti a chi urla “Barranquilla” !!
Giorno 11: Riohacha, la porta di accesso al deserto de la Guajira
La placida cittadina di Riohacha dista circa 3,5 ore da Santa Marta ed è il punto di partenza per le escursioni a Cabo de la Vela e Punta Gallinas.
Questo itinerario in Colombia, tra mare e deserto, merita decisamente un post a parte.
Giorni 12 – 13: Penisola de la Guajira
Fate riferimento al link seguente, per maggiori informazioni su come visitare la Guajira e il punto più a Nord del continente sudamericano.
Giorno 14: si torna a Bogotà
Volo low cost da Riohacha alla capitale colombiana.
Giorno 15: verso Villa de Leyva
Oggi ho fatto l’esperienza di noleggiare un’auto per uscire dal caos cittadino e visitare la meravigliosa e suggestiva città coloniale di Villa de Leyva.
Da Bogotà partono anche escursioni in giornata, ma vi consiglio di godervi l’atmosfera e l’esperienza di passeggiare per le stradine acciottolate di notte e di bere una cerveza in uno dei locali che si affacciano sull’immensa piazza.
Vi sono bus che arrivano, ma il motivo del noleggio (oltre che di fare un’esperienza differente) è stato di voler fare una tappa al ritorno anche per visitare la Cattedrale di Sale di Zipaquira, che è stata forse l’unica delusione del viaggio in Colombia.
E’ molto amata dal turismo locale. Quando l’ho visitata, infatti, ho dovuto attendere in coda per entrare, ma non l’ho trovata molto suggestiva, mi è sembrata quasi una sorta di “attrazione alla Gardaland”.
Per quanto riguarda la guida in Colombia, questa zona mi è sembrata facile e non pericolosa (ma la situazione può essere decisamente diversa in altre regione). Siate consci del fatto che l’uscita dall’immensa Bogotà (così come il rientro) può necessitare ore! Negli orari di punta, il traffico è “pazzesco”.
Giorno 16: rientro in Italia
Qui finisce il viaggio in questo Paese che mi ha scaldato il cuore con i suoi colori, la sua varietà di paesaggi e la gentilezza della sua gente.
Avrete notato che ho escluso dal mio itinerario Medellin e l’Efe Cafetero, dal momento che non amo molto le grandi città, ma sono più amante dei piccoli paesi coloniali (e in Colombia ve ne sono di diversi, al punto che si potrebbe fare un tour solo di questi “pueblos”).
Il consiglio della Travel Coach
Avete problemi a essere autentici e vi sentite spesso come se indossaste una maschera davanti agli altri o in situazioni particolari? Scoprite in Colombia cosa significa essere autentici e come la gentilezza si possa trovare in ogni dove.
Paola
Viaggio bellissimo. Ho intenzione di visitare la Colombia nel 2020. Nel frattempo comincio a conoscerla…
Valeria
Assolutamente sì. La Colombia mi ha sorpreso. Luogo bellissimo, accogliente e vario: si passa dal mare, al deserto, alle Ande e villaggi indigeni. Ci sono stata 3 anni fa e si apriva pian piano al turismo… Da visitare subito! Fai bene ad avere programmato qui per il prossimo anno e se hai bisogno di info… contattami pure!
Luca
Congratulazioni per l’articolo, prenderò sicuramente spunto per qualche passaggio.
Valeria
Grazie Luca!
Buon viaggio in Colombia
Cinzia
Ciao Valeria, siamo una coppia di viaggiatori che quest’anno avrebbero scelto come meta la Colombia.
Ancora non leggo la guida, ma nelle mia mente si è formato una sorta di itinerario di massima che esclude Bogotà.
Non mi piacciono le grandi città, ma preferirei più addentrarmi nello spirito naturale del luogo.
Tayrona ad esempio tu lo consigli e se si quanti giorni?
I deserti anche a me piacciono molto, se dovessi scegliere fra i due, quale mi
Consiglieresti?
Noi abbiamo tre settimane, compresivi anche, alla fine, di qualche giorno di mare per il relax e snorkeling, magari su qualche isola, non troppo turística.
Valeria
Bogotà si può saltare. La Colombia è immensa.
Tayrona personalmente farei 1 giornata.
Tra i due deserti, io ho amato molto Tatacoa, perchè è molto particolare. Però è piccolo e fuori dagli itinerari, rischi di dover prendere un volo interno solo per fare una notte lì.
Il giro della Guajira invece si fa in 3 giornate.