La funzione “ricordi” di Facebook oggi mi ha proposto questa foto: io davanti a un murales di Chefchaouen, la città blu del Marocco.
Torno indietro a un anno fa e a una fuga di 3 giorni a Fez, complice Ryanair con i suoi ottimi voli da Bergamo (ho pagato circa 50 euro per un week end di fine novembre, con prenotazione un paio di mesi prima).
Chefchaouen: come arrivare
L’aeroporto più vicino a Chefchaouen è quello di Tangeri, che è servito dai voli low cost della mitica Ryanair da Milano Bergamo.
Da Tangeri, la città blu è raggiungibile in 2 ore di auto.
Visto che i voli per Tangeri non sono molto frequenti, l’altra possibilità per visitare uno dei luoghi più instagrammati del Marocco è volare su Fez. Sempre Ryanair ha partenza da Milano, Pisa e Venezia – Treviso.
Fez è una meta ideale per una fuga “esotica” di qualche giorno: la città non è molto grande, si visita in un paio di giorni e offre l’occasione per assaporare profumi e odori diversi (e farsi un bell’hammam).
Avendo 3 giorni a disposizione, ho deciso di fare anche una gita fuori porta. Trovo sempre affascinanti i colori e i paesaggi dei Paesi del Nord Africa: le montagne brulle e aride, le piante di fichi d’India qua e là.
Ho scelto Chefchaouen, la città blu, benché non sia vicinissima a Fez. Ci vogliono 3 ore di auto.
Una gita di una giornata piena dunque. Abbiamo deciso di affidarci a un tour operator locale, che ci ha semplicemente procurato un’auto con autista/guida.
Raccomando Chefchaouen a tutti coloro che sono amanti della fotografia perché si presta molto e si riescono a trovare scorci interessanti in ogni dove.
La luce, riflessa dai muri azzurri, è bellissima. Gli accostamenti cromatici, delle spezie e delle merci in vendita, sorprendenti.
Chefchaouen: perché è blu?
Chefchaouen è costruita a 600 metri di altezza sulla catena del Rif. E’ stata sino a pochi anni fa protettorato spagnolo. Questo si riflette nell’architettura (molte stradine sembrano quelle dei pueblos blancos andalusi) e nella lingua, visto che moltissime persone parlano Spagnolo. E’ ora famosa, tra le altre cose, per l’hashish del Rif (che tutti cercheranno di vendervi in maniera discreta).
La sua storia è tuttavia molto antica. Tra i suoi primi abitanti fare ci fosse una comunità di origine semitica, che avrebbe dipinto la città del colore del Paradiso, per essere più vicino al Divino.
Secondo un’altra leggenda, la motivazione sarebbe decisamente meno mistica e più pratica: allontanare insetti e animali, che solitamente non sono attirati dai colori chiari e soprattutto dalle tonalità che richiamerebbero gli specchi d’acqua.
La terza possibilità ha a che fare con il sole. Le città in zone aride e soleggiate spesso hanno muri dipinti di sfumature chiare, che riescono quindi a riflettere i raggi del sole e a mantenere gli interni freschi. La particolare posizione della città in mezzo alle montagne, tuttavia, avrebbe fatto sì che le case bianche, costruite l’una vicina all’altra, diventassero particolarmente accecanti per gli abitanti che si muovevano nelle strette viuzze o si riposavano fuori dalla porta di casa. Il colore blu offre sfumature cangianti e un riverbero decisamente meno fastidioso per l’occhio umano.
Cosa vedere a Chefchaouen?
Non c’è molto da fare se non perdersi per le sue stradine e “usare” gli occhi: una piazza centrale, una kasbah (fortezza) con un giardino, il souk.
Piazza Uta el-Hammam: è il fulcro della città. Tavolini di ristoranti, anziani seduti a chiacchierare, la fortezza e la moschea a fare da censori silenziosi e rassicuranti.
Kasbah: proprio sulla piazza si affaccia l’ingresso alla Kasbah, una fortezza militare avamposto berbero. L’ingresso per i turisti costa 60 dirham. All’interno è contenuto un museo dedicato all’artigianato locale. Il motivo per cui vale la pena una visita è strettamente legato alla vista sulla città che si può avere dalla sommità della fortezza. Il giardino interno è un piccolo angolo di pace e relax.
Moschea Spagnola: si trova fuori dalla Medina e si può raggiungere con un percorso che sale da Chef della durata di 20-30 minuti. Veniteci al tramonto per una vista splendida della macchia azzurra della Medina illuminata dai raggi arancio del sole.
Suggerimento: fermatevi poco prima dell’ingresso al paese (arrivando da Fez), c’è una porta “tipica” marocchina sui colori dell’azzurro, sul ciglio destro della strada. Da lì e dai tornanti poco dopo, potrete scattare foto della città blu abbarbicata su uno sperone roccioso.
Consigli di viaggio finali – Chefchaouen
Distanze: 3 ore di viaggio da e per Fez
Dove Mangiare: abbiamo mangiato nella piazza per ragioni scenografiche più che culinarie, a fine novembre infatti si è riuscito a mangiare fuori al sole, osservando la vita della piazza e i bambini correre e giocare. La qualità non è molto elevata (cous cous e tajine nella media). Tutti i ristoranti affiancati nella piazza mi sono sembrati similari, come menù e prezzi, e turistici, sebbene ci pranzassero anche dei locali
Tour Operator: per strada a Fez abbiamo conosciuto il titolare di Bab Africa Travel, che è sposato con una ragazza italiana. Abbiamo preso il tour individuale (eravamo una coppia) con loro. La macchina (un SUV) era nuova e da poco immatricolata. La guida attenta e disponibile (per chi è preoccupato dalla lingua, Abdul parla praticamente qualsiasi lingua, di solito in Marocco sono loro ad adattarsi a qualsiasi turista ci sia davanti). Ci ha comprato anche i dolcetti per la colazione. Quello che abbiamo apprezzato maggiormente è che non ci ha portato in alcun negozio (la pausa “shopping” è tipica di quasi tutti i tour organizzati e può essere a volta una fastidiosa perdita di tempo) né è stato “pushing” su alcun tipo di ristorante. Abbiamo girato da soli prima e poi con lui per un’oretta: è stato utile perché ci ha portato in scorci e luoghi strategici per ottenere fantastiche fotografie.
Dormire: non abbiamo dormito lì, a chi vuole fare l’esperienza suggerisco, per entrare ancora di più nell’atmosfera, uno dei riad tipici
Clima: a fine novembre abbiamo trovato un clima abbastanza caldo (soprattutto se paragonato a Milano) e soleggiato. Si girava con giacca di pelle e maglione. Di sera è fresco, portatevi qualcosa di pesante. Tenete presente comunque che sul RIF e nelle zone intorno a Fez può anche nevicare 🙂
Volete organizzare un week end tra Fez e Chefchaouen? Ecco la mia proposta personalizzata con tour e trasferimenti.
Volete effettuare l’escursione in giornata a Chefchaouen a Fez? Potete trovarla qui.
Daniele
Chefchaouen è stata per tanto tempo nella mia lista dei desideri e non mi ha deluso.
Sono rimasto un paio di giorni e mi trovo d’accordissimo con tutti i tuoi consigli. Trascorrere una notte in un riad aggiunge quel qualcosa in più all’esperienza, poi
Valeria
Grazie! Io non ho dormito lì, ma sono rientrata a Fez. Consigli invece di fermarsi?
Daniele
A mio parere, ne vale la pena!
Come in molte città, grandi o piccole che siano, svegliandosi presto si condividono le strade con i soli abitanti e con pochi altri viaggiatori.
Date le stradine piuttosto piccole di Chefchaouen, affollate di turisti che scattano foto e selfie in ogni angolo, dormire in città ed iniziare l’esplorazione nelle prime ore del mattino è davvero un valore aggiunto 😉
Valeria
Buon suggerimento!!