Sono reduce da un weekend “mordi e fuggi” a Edimburgo, la capitale della Scozia. Partenza venerdì mattina e ritorno domenica pomeriggio: 48 ore per respirare l’atmosfera della città e le tradizioni scozzesi. Ecco il mio itinerario e le cose da vedere a Edimburgo in 2 giorni.
Primo giorno: esplorare il centro di Edimburgo
Appena arrivata in centro con il bus Airlink, mi sono diretta in Princes Street e da qui ho percorso il sentiero che scala la roccia del Castello, fino ad arrivare alla terrazza panoramica in cima.
Se avete tempo, potete fare la visita alle stanze interne, dove si susseguono armature e le vestigia delle varie dinastie, compresa la famosa Stuart. Il biglietto costa ben 17 sterline. In effetti le attrazioni turistiche di Edimburgo si sono rivelate piuttosto costose.
Dal lato opposto della piazza, davanti all’ingresso del Castello, si apre la famosa Royal Mile.
Ai suoi lati vari attrazioni: tra cui la Scotch Whisky Experience (tour con degustazione annessa) e la Camera Obscura, un museo con varie e stravaganti illusioni ottiche (15 sterline).
Potete poi semplicemente passeggiare per la via, buttando qua e là l’occhio ai vari vicoletti ai lati. Famoso è il Mary’s King Close. Questa attrazione vi consente di scendere nelle strade nascoste della Edimburgo del 17° secolo.
La visita guidata, prevista solo in Inglese e Spagnolo (ma è compresa l’audioguida con traduzioni in altre lingue) ha la durata di 1 e racconta la vita della Edimburgo antica. Forse un po’ turistica, ma interessante. Anche in questo caso, preparatevi a versare 14,95 sterline per l’esperienza.
Per sera è ovviamente consigliata una bella cena al Pub.
Io ho provato il The Doric in Market Street: c’è un piccolo e affollato pub al piano sotto con musica dal vivo dalle 8 e un più calmo ristorante al piano di sopra. Se ci andate, salutatemi il cameriere Sardo che lì lavora (in questi due giorni ho scoperto che moltissimi Italiani si sono trasferiti qui: praticamente in ogni pub o bar potrete parlare Italiano!).
Per la sera del weekend è obbligatorio un salto al Ghillie Dhu, in zona West End (a un’estremità di Princes Street). Il locale oltre a essere un pub di tendenza al piano sotto, offre serate di musica e balli scozzesi chiamate Ceilidh. Il locale offre una cena con possibilità di partecipare ai balli, al costo di 35 sterline. In alternativa, se vi mettete in coda verso le 9 e il locale non è troppo affollato, c’è la possibilità di entrare per vedere i balli o bere qualcosa (costo di ingresso 7 sterline).
E’ un’esperienza davvero da provare: giovani e meno giovani in kilt che ballano e si divertono con violino e fisarmonica in sottofondo.
Secondo giorno – Scoprire la periferia: Cowgate, Leith e altri gioielli dei sobborghi
Il secondo giorno ho attraversato tutta la città passando da Cowgate. Per caso sono capitata in uno dei luoghi che mi è rimasto più nel cuore per l’atmosfera suggestiva, tipicamente “old Bristish”: il cimitero Greyfriars Kirkyard. Le antiche lapidi sono adombrate da alberi frondosi. A fare da sfondo, le casette sette-ottocentesco con i comignoli fumanti. Qui vicino c’è anche la statua al più famoso cane della città: Bobby, che ha vegliato la tomba del padrone per 14 anni nel vicino cimitero nella metà del 19° secolo. Per questo si è guadagnato anche lui il suo momento di gloria e una lapide nel medesimo cimitero, costruita nel 1981.
Il giro continua con una salita a Calton Hill per ammirare Edimburgo dall’alto. La vista del mare in lontananza mi fa venire voglia di vederlo da vicino. Dall’ingresso del parco di Calton Hill, prendo un bus (1.60 sterline a tratta ma preparate i soldi contati perché l’autista non dà resto) con destinazione Ocean Terminal.
Il bus porta quindi a Leith, quartiere emergente, che sembra essere diventato il fulcro della vita mondana. Sono lontani i tempi in cui faceva da sfondo ai desolati personaggi di Trainspotting.
L’Ocean Terminal non è altro che un grandissimo centro commerciale che al suo interno ospita l’ingresso a quella che è una delle più visitate attrazioni britanniche: Il Royal Yacht Britannia, il panfilo della famiglia reale, dagli anni ’50 agli anni ’90.
La visita lungo i 5 ponti e le varie cabine che compongono la nave è molto interessante perché consente di avere uno spaccato della vita intima della regina e di capire anche come funzionava la vita del personale a bordo. L’audioguida in tutte le lingue permette di avere un’esperienza completa. Il prezzo del biglietto di entrata comprensivo di audioguida è di 15,50 sterline. Non perdetevi un tè con la regina nella caffetteria a bordo.
Di ritorno in città, non mi sono persa un giro al Villaggio di Santa Klaus e ai mercatini di Natale a Princes Street. I mercatini sono anche un’esperienza gastronomica, visto che ci sono bancarelle che offrono ostriche, pesce, formaggi, nonché whisky, birre e sidro.
Per riscaldarmi, un salto a un pub in Rose Street non può mancare.
Il sabato sera di Edimburgo è molto affollato: prenotate se volete cenare!! A me è toccato aspettare quasi un’ora per avere un tavolo.
E’ interessante vedere la vita da pub del weekend: birra e sport la fanno da padrone. Gruppi di uomini (in prevalenza) di ogni età si ritrovano con la scusa delle partite di calcio e rugby a bere e chiacchierare. In ogni pub ci sono schermi che proiettano in contemporanea diverse partite. In quasi ogni locale, inoltre, a partire dalle 8 o dalle 9, c’è musica dal vivo: di solito un solista voce/chitarra.
In Cowgate e in King’s Stable Road ci sono poi discoteche, su più piani, per proseguire la serata.
Terzo giorno – Itinerario a Edimburgo tra Stockbridge e il Dean Village
Se, come me, avete il volo nel primo pomeriggio, avrete ancora tempo per un altro giretto.
Dal centro il bus o il tram per l’aeroporto impiega soltanto 30 minuti.
Per la domenica mattina il “must to see” è il mercato di Stockbridge, si tratta di un quartiere ormai integrato nella città, che pare tuttavia un paese a parte. Arrivateci con calma, la vita qui alla domenica inizia verso le 10. Fate colazione al mercato o in uno dei tanti baretti, con salsicce o torte fatte in casa per i più tradizionalisti.
Per arrivarci consiglio una bella passeggiata da Lothian Road, attraverso il quartiere di Dean Village, dal fascino rurale di altri tempi e il lungo fiume.
Per ulteriori informazioni: www.visitscotland.com
Roberta
Lo sai che noi non siamo ancora stati a Leith? Con i bambini al seguito i nostri ritmi sono sempre più lenti. Ma non vedo davvero l’ora di visitare anche questa zona della città. ☺️
Valeria
io ci sono capitata per caso, per andare a vedere il Britannia!